AKH - EN - ATON
(Gradito ad Aton) o (Colui
che è utile ad Aton)
http://it.wikipedia.org/wiki/Aton
Una delle figure piu' interessanti
dell'antico Egitto e' certamente quella del faraone Amenhotep IV, meglio
noto con il nome di Akhenaton.
Appartenente alla XVIII Dinastia, governo' approssimativamente dal 1378 al
1362 a.C.
Amenhotep IV, inizialmente co-reggente e poi successore del padre
Amenhotep III, deve la sua fama quasi esclusivamente alla rivoluzionaria
riforma religiosa da lui attuata e gestita.
La casta sacerdotale del dio Amon di Tebe era divenuta talmente potente da
porre in secondo piano le altre divinita' e da condizionare pesantemente
la gestione dello stato.
Una cauta politica di svincolo dall'eccessiva influenza del collegio
sacerdotale tebano era stata iniziata gia' dal nonno di Amenhotep IV,
Tuthmosis IV, e proseguita dal successore. In questo contesto si inseri'
l'azione riformatrice di Amenhotep IV che, passando ad una lotta aperta
contro i potenti sacerdoti di Amon, sostitui' alla
miriade di divinita' che popolava la religione dei tempi l'Aton, il disco
solare, che divenne l'unico vero Dio.
In onore ad esso il faraone muto' il proprio nome in
Akhenaton e, presso l'odierna Tell el Amarna, costrui' la nuova capitale,
Akhetaton. Alla nuova religione monoteistica Akhenaton dedico'
tutte le proprie energie.
Gli ultimi anni di regno di Akhenaton furono caratterizzati da una
violenta azione iconoclasta, che colpi' Amon, soprattutto, e tutti gli dei
tradizionali, i cui nomi ed immagini vennero scalpellati da tutti i
monumenti.
Poco dopo Akhenaton mori', all'eta' di circa 36 anni, senza eredi maschi,
avendo avuto dalla sposa principale, Nefertiti, sei figlie.
Contemporanea a quella religiosa, si ebbe, ancora per ispirazione del
sovrano, una rivoluzione artistica. Le arti figurative abbandonarono i
canoni classici, pressoche' immutabili da secoli, che imponevano una
rappresentazione idealizzata del faraone, sempre vigoroso e prestante,
armonico nel corpo, regolare nei tratti del volto, costantemente
atteggiato in un'espressione di serafica superiorita'.
|