La Bibbia e gli extraterrestri
...se
ci prendiamo la briga di esaminare il "libro dei libri", la Bibbia, noteremo,
senza nemmeno essere troppo fantasiosi, che i "tempi dei tempi" furono
dominati senza dubbio da esseri provenienti dal cielo...angeli,
messaggeri alati, esseri che hanno posto fra le nuvole la loro dimora e
sfrecciato con "carri di fuoco", con "raggi di luce", con "scudi volanti".
Pongono i loro tabernacoli lassù, in alto nel cielo e vivificano i loro altari
di luce, affinchè tutti, dal basso della terra,
possano vederli ed osannarli. Questi signori del
cielo, li troviamo ovunque e in ogni manoscritto di qualsiasi popolo della
Terra noi troviamo chiari ed inequivocabili segni di presenze Extraterrestri,
che hanno aiutato, seguito e all'occorrenza punito (e se non proprio
all'occorrenza, quando lo ritenevano necessario) gli abitanti di questo nostro
pianeta. Ognuno, a modo suo, a seconda delle esperienze e della cultura
propria del momento, ha documentato e tramandato la presenza di questi
"signori" fino ai nostri giorni. Queste presenze hanno indubbiamente
contribuito, anzi determinato, le religioni di tutta la Terra. A tal proposito
ritengo utile precisare (senza voler assolutamente screditare) che quella che
Noi riteniamo la vera, la giusta, l'unica... religione possibile (la
Cattolica) è accettata nel mondo nella proporzione di 1 a 4, vale a dire il
25% della popolazione Mondiale. Appare evidente, inoltre, che tutte le
religioni abbiano moltissime affinità tra di loro,
ma prima fra tutte quella di avere un Dio e, messaggeri di questo Dio, che
volano e tutto controllano dai cieli.
Ora, noi siamo sicuramente a
conoscenza del fatto che, sparsi per il Mondo, propri delle religioni di
riferimento, esistono Testi Sacri che testimoniano l'opera di Dio su questa
Terra. Il nostro libro sacro è La Bibbia ed è proprio nella Bibbia che
cercheremo la presenza, spesso malcelata, ma sicuramente allora non compresa,
dei"visitatori". Si deve necessariamente iniziare col dire che in "Signore" in
quanto sicuramente giusto, grande, onnisciente,
buono ecc. ecc., non avrebbe certo ristretto il Suo interesse ad Adamo, Enoch, Noè e qualcun altro, ignorando tutto il resto
dell'umanità. Le più antiche leggende affermano e documentano che gli Dei si
manifestarono in tutto il Pianeta e non solo gli Ebrei come "suggerisce" la
Bibbia. Il "Signore" e gli Angeli che predominano nei primi 12 libri della
Bibbia e cioè in tutto il secondo millennio prima di Cristo, erano certamente
gli stessi esseri celesti dell'antica India, delle leggende Greche,
Scandinave (Völuspà), Messicane, Maja (Popol
Vhu), Indù (Veda)
e quant'altre.
"...
ed ecco, la stella, che avevano veduta ad oriente, li precedeva, finchè, giunta sopra il luogo
ove era un fanciullo, si fermò".
L'inizio
Il meraviglioso mistero che
ancora oggi infonde speranza nell'uomo ebbe inizio duemila anni fa, quando una
stella guidò tre saggi attraverso le pietrose
colline della Giudea fino a Betlemme dove giaceva, in una mangiatoia, un
neonato, Gesù, il Messia Promesso, discendente da
Davide e Abramo. Della fanciullezza e della adolescenza di Gesù, tranne per il momento in cui, a soli 12
anni, si perse nel Tempio e discusse con i Dottori, non si conosce nulla di
certo, sebbene alcune rivelazioni esoteriche sostengano che Egli viaggiò per
lungo tempo, recandosi in Egitto, in India ed anche in Britannia. A quanto sembra Gesù continuò il
mestiere di falegname a Nazareth, acquistando saggezza da fonti non definite, finchè l'abbandonò per adempiere al destino per il
quale era nato, alla matura età di 30 anni.
La verità
Gli Angeli che avevano
anticipato la sua nascita apparvero mai a Gesù,
durante la fanciullezza? Nel deserto Gesù fu
tentato dal Diavolo, che lo portò con se su un'alta montagna e gli mostrò per
un attimo tutti i regni della terra, poi lo condusse a Gerusalemme e lo pose
su un pinnacolo del Tempio sfidandolo a gettarsi nel vuoto dato che gli Angeli
lo avrebbero salvato (vangelo di S. Luca IV,5-11). Gesù ammonì
duramente il Diavolo che si allontanò, allora apparvero gli Angeli e lo
servirono.(vangelo di S.Matteo IV,11) Quasi sul finire della sua missione, Gesù, accompagnato da Pietro, Giacomo e Giovanni,
risalì il monte Hermon ammantato di neve.
Mentre era intento nella preghiera si trasfigurò, il
volto splendeva come il Sole, la veste divenne candida e risplendente; accanto
a lui apparvero le manifestazioni di Mosè
ed Elia,
che nove
secoli prima erano stati trasportati in Paradiso su un "carro di fuoco".
Furono ricoperti d'ombra da
una nuvola dalla quale uscì una voce "Questi è il mio figlio
diletto. Ascoltatelo" (vangelo di S. Matteo XVII,1-13)
Tra il disappunto di alcuni seguaci, Gesù ammise
che il Regno di Dio non sarebbe venuto su questa Terra, il suo era un Regno
Spirituale, in quella occasione si rivelò come il Redentore venuto ad
adempiere le parole dei Profeti, destinato a morire sulla Croce per espiare i
peccati dell'Umanità e per dar prova della Resurrezione dopo la Morte. Dopo
l'Ultima Cena si ritirò in preghiera nell'orto dei
Getsemani e, un Angelo del Paradiso, gli apparve per infondergli forza.
Tradito dal bacio di Giuda, venne arrestato dai soldati Romani;allora Pietro
estrasse la spada e mozzò l' orecchio di una delle guardie. Subito Gesù guarì il soldato e rimproverò Pietro
ricordandogli che
a
lui bastava solo pregare il Padre, che questi avrebbe
mandato "più di dodici Legioni di Angeli". Gesù fu processato dinanzi a
Pilato, condannato, frustato ed infine crocifisso. Sulla Croce gridò "Elì, Elì, lamà sabactani?" e cioè : <<Dio mio, Dio mio, perché mi
hai abbandonato?>> (vangelo di S. Matteo XXVII,46)
Le tenebre piombarono sulla Terra, il Sole si oscurò ed il Velo nel
Tempio si lacerò, la terra si aprì portando alla luce i corpi dei morti.
Giuseppe di Arimatea, un discepolo segreto di Gesù, staccò il
suo corpo dalla Croce, lo avvolse
in un lenzuolo e lo depose in un Sepolcro scavato nella roccia. L'apertura fu
chiusa da una grossa pietra e vi fu messa una guardia. All'alba del giorno
successivo al Sabato, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il Sepolcro. Vi fu un gran
terremoto, l'Angelo del Signore scese dal cielo, ribaltò la pietra e vi si
sedette sopra, il Suo aspetto era come la folgore e la sua veste era candida
come la neve. I soldati tremarono per lo spavento poi rimasero paralizzati. Lo
stesso giorno ad Emmaus, un villaggio sulla strada
di Gerusalemme, Gesù apparve a due discepoli che,
non lo riconobbero se non dopo aver mangiato e discusso a lungo su Gesù, quando si resero conto dell'identità dello
"straniero" questi scomparve. Negli atti degli Apostoli - versetti 9 e 11 - si
legge "Dopo aver detto questo, si elevò in alto,
mentre essi guardavano;finché
una nube lo tolse ai loro sguardi. E stando con gli occhi fissi al cielo,
mentre egli se ne andava, ecco, due uomini vestiti di bianco si presentarono a
loro dicendo : uomini di Galilea, perché state guardando verso il cielo?Quel Gesù che, partito da
voi, si è elevato al cielo, verrà nello stesso modo in cui lo avete veduto
salire al cielo".
Nel 312 d.c. il pagano Costantino con tutto il suo esercito scorse nel cielo
"il segno della Croce" accompagnato dalla seguente scritta"In hoc signo vinces", questa
apparizione lo convinse a chiedere l'appoggio dei cristiani che lo sostennero
e gli fecero sconfiggere Massenzio nella battaglia di Ponte Milvio. Incoronato
Imperatore, Costantino,
tre secoli dopo la morte di Gesù, fece del Cristianesimo la
religione ufficiale di Roma.
Il legame tra il
possibile e l'impossibile è relativo. Forse un giorno, nel nostro
tempo, al di fuori di tutte le contraddizioni che circondano il fenomeno degli
UFOs, l'uomo
potrà scoprire la sua esatta natura e la sua origine. Nessuna testimonianza
oculare di Gesù fu pubblicata durante la Sua vita,
poche persone lo videro, per la maggior parte dei suoi compaesani rimase uno
sconosciuto. Gesù non scrisse libri per esporre i
suoi insegnamenti, tutto quel che sappiamo dei suoi
trentatrè anni può essere letto in poco tempo; i vangeli furono
scritti, sui ricordi, molti decenni dopo la sua morte. Le pergamene del Mar
Morto non fanno cenno di Lui, i dubbi riferimenti contenuti nei testi Romani
ed Ebrei sono in discussione.
Trascorsero tre lunghi
secoli prima che la religione Cristiana divenisse ufficiale ed è
seguita, oggi, da solo
un quarto del nostro
mondo ( la prima è l'Islamica N.d.R.). Non si
vuole, con questo, mettere in discussione la validità della nostra (perchè
è anche la mia) religione, ma si propone un tentativo semmai utile per
dissipare molti dubbi. Se quanto esplicitato non convince o non fa riflettere,
ne trarrà sicuro vantaggio la nostra fede. Si vuole comunque chiarire che non
è in atto un tentativo (sicuramente goffo) di instaurare una "Nuova
religione", si tenta soltanto di completare quel puzzle impazzito, che sono le
nostre conoscenze del passato. Io credo che la religione Cattolica sia giusta,
ma non ci è stata insegnata e tramandata nel giusto
modo. Se Gesù fosse stato realmente un
Extraterrestre, questo non sposterebbe di una virgola la mia credenza verso
l'Essere Superiore, cambierebbe solo il mio modo di vedere le cose. Gesù rimarrebbe sempre e comunque un essere
superiore che ci ha insegnato (o perlomeno tentato) che è l'amore che fa
girare il mondo...nel verso giusto. Se fosse tra
noi oggi, probabilmente ci parlerebbe anche del denaro che fa girare il
Mondo...nel modo sbagliato, ma questo lo abbiamo
già capito da soli...sulla nostra pelle. Gli
antichi saggi davano questa definizione della verità: "...quella
cosa che si trova al di là d'ogni contraddizione ed è libera da ogni dubbio,
al riparo dai mutamenti e dalle alternanze del tempo e delle vicissitudini,
per l'eternità unica e identica, che non muta e che non può essere fatta
mutare, universale e pertanto indipendente da tutte le umane intenzioni.
"
Galileo
Forse la vecchia disputa
sulla rotazione della Terra intorno al Sole può fornirci una utile lezione di
quale è il nostro comportamento verso ciò che "non
conosciamo". Nel 1543 Galileo venne a sapere che uno straordinario
strumento ottico, inventato di recente da un ottico olandese, Hans Lipperscher,
poteva avvicinare gli oggetti lontani. Galileo ne studiò in profondità il
principio ed in poche settimane costruì il primo Telescopio; negli anni
seguenti la sua scoperta di quattro satelliti che ruotavano intorno a Giove
spazzò via le vecchie concezioni e stabilì una volta per tutte che la Terra si
muoveva intorno al Sole.
I dottori dell'università di
Padova, indottrinati dalla Bibbia, rifiutarono decisamente di guardare
attraverso il Telescopio di Galileo, non tanto
perchè ritenevano che si sbagliasse quanto per il
timore che egli potesse aver ragione. La Chiesa citava con autorità
Giosuè X, 13 "...e il Sole si fermò...". I
Teologi del Santo Uffizio stabilirono con solennità che
le teorie di Galileo costituivano eresia e ne proibirono l'insegnamento.
Nel 1663 Galileo, all'età di 69 anni, fu invitato a comparire dinanzi
all'inquisizione Romana e costretto a rinnegare che la Terra ruotava intorno
al Sole, sebbene si dicesse che avesse mormorato in tono di sfida:"...eppur
si muove".
Il Cardinale
Bellarmine dichiarò che se si fossero trovate le
prove di quanto asserito da Galileo, allora l'interpretazione delle Scritture
sarebbe dovuta essere rimessa in discussione.
Oggi nè
la Chiesa, nè la Scienza si mostrano tolleranti
verso gli UFOs. Gli Scienziati esitano a guardare
i "dischi volanti" per paura di vederli; il Clero si rifiuta persino di
considerare la rivoluzione fondamentale che gli spaziali provocherebbero nella
religione.
Gli studiosi di ricerche Psichiche hanno
messo insieme migliaia di casi accuratamente documentati di fenomeni
Paranormali che trascendono le tradizionali cognizioni scientifiche.
Il Dr. Joseph B. Rhine
della Duke University ha condotto degli
esperimenti meticolosi durati molti anni che dimostrano con chiarezza che la
facoltà di Percezioni Extrasensoriali
espande la
personalità dell'uomo, eppure questa potenzialità è generalmente
ignorata dalla Chiesa che tende ancora a trattare gli uomini come bambini,
dimenticando che sono degli Dei addormentati.
Gli Angeli
Gli antichi credevano che
nel Sistema Solare esistessero dei superuomini, che vennero sulla Terra e
favorirono il nascere delle civiltà più antiche, li veneravano persino come se
fossero Dei. La parola "Angelo" deriva dal greco "Angelos"
che significa < Messaggero>, un essere situato fra Dio e l'uomo. Gli
Angeli furono creati in stato di <grazia> ma non di perfezione, molti si
ribellarono e "caddero sulla Terra" dove si
unirono alle "figlie degli uomini",come
si ricorda nella Genesi,
noi, lasciando da parte la Teologia, potremmo forse ricostruirla in modo
diverso. Gli studiosi e gli scettici sono presi da uno strano sconforto
dinanzi alle notevoli affinità tra le descrizioni spaziali , gli Angeli e i
Diavoli di cui tanto si parla nei libri sacri di moltissime religioni. Il
Vecchio e il Nuovo Testamento, il Talmud, il Corano, lo Zend-Avestra, i testi Tantrici e Sciamanistici, patrimonio
dell'Umanità, rendono omaggio ad esseri fantastici benigni o maligni che
appaiono all'improvviso agli uomini, aiutando gli eletti ad accelerare il
futuro d'una Nazione. Questi antichi racconti sono tanto sorprendenti che ci
scopriamo a collegarli agli attuali UFOs,
mentre gli esperti che vagliano gli ultimi avvistamenti, sono inevitabilmente
affascinati dalla più antica sapienza del passato, che svela la misteriosa e
magica influenza sull'umanità, di regni reali, anche se invisibili.
Noè
"...e
dopo alcuni giorni, mio figlio, Matusalem, prese
una moglie per suo figlio Lamec, e lei divenne
incinta di lui e gli dette un figlio.
Appena nato il
suo corpo era candido come la neve e rosso come una rosa in fiore e i capelli
sul capo e i lunghi riccioli erano bianchi come la lana e gli occhi erano
belli. E quando egli aprì gli occhi, illuminò l'intera casa come il sole, e
l'intera casa fù pura
luce. Dopo di chè si sollevo tra le
mani della levatrice e parlò con il Signore di giustizia. E il padre, Lamec, ebbe timor di lui e fuggì per andare a Matusalem e gli disse: < ho avuto uno strano
figlio, diverso e dissimile dall'uomo e somigliante ai figli del cielo, ed
egli è di natura differente e non è come noi, e i suoi occhi sono come i raggi
del Sole e sul viso ha una espressione di gloria e mi sembra che non sia nato
da me ma bensì dagli Angeli e ho timore che nei suoi giorni un miracolo possa
accadere sulla Terra. Ed ora, padre mio, eccomi quì
a farti una supplica ed implorarti che tu possa andare da
Enoc, nostro
padre, per apprendere da Egli la verità, dal momento che
la sua dimora è tra gli Angeli".Enoc
fece rassicurare lamec
che era il padre del bambino, per quanto i suoi dubbi furono aggravati dal
ricordo della profezia secondo la quale il "Signore"avrebbe punito gravemente
la Terra perchè gli
Angeli avevano peccato con le donne mortali ed avevano generato i
giganti(?).Il Signore aveva mostrato a Enoc i misteri del cielo che egli aveva
letto nelle tavolette celesti. Dio avrebbe mondato la Terra con un diluvio ed
un immane cataclisma per la durata di un anno. Il figlio di Lamec sarebbe rimasto sulla
Terra ed i suoi tre figli si sarebbero salvati con lui. Egli
sarebbe stato chiamato :NOE'.
I Rotoli del Mar Morto confermano che uomini venuti dal cielo si sono uniti
con le donne per averne dei giganti. I classici di moltissimi paesi descrivono
come gli Dei scendessero per generare eroi-saggi destinati a compiere grandi
gesta.
Enoch
Uno tra i libri della Bibbia
che non ci è permesso leggere è il libro di Enoch (nome Ebreo che
significa:l'iniziato). Mosè lo elenca tra i
progenitori, uno dei patriarchi dell'epoca antecedente il Diluvio. Figlio di Jared, da millenni la sua figura è oscurata dalle
scritture da quella del figlio matusalemme che, a quanto pare, è campato fino
a 969 anni. Terminato il suo ufficio terreno, il
profeta Enoch ascende verso il cielo in un carro di fuoco. Fortunatamente
egli ci ha lasciato le sue annotazioni che ci ragguagliano sui primi segreti
dell'Astronomia, sull'origine degli Dei e forniscono dettagli per quanto
riguarda il peccato originale. Il libro di Enoch, originariamente doveva
essere stato scritto in ebraico o in aramaico, ma
il manoscritto originale a tutt'oggi non è stato
ancora trovato. Se le cose fossero andate secondo la
volontà della "Chiesa" nessuno avrebbe sentito parlare del libro di
Enoch. La sorte delle cose ha voluto che la chiesa
Abissina accogliesse il testo di Enoch nel proprio canone. I capitoli dall'uno
al cinque, contengono l'annuncio del diluvio universale. I capitoli dal 6 al
16 descrivono la caduta degli"Angeli infedeli"(astronauti) elencando i nomi di
tutti gli angeli che, disobbedendo agli ordini del loro Dio (comandante
dell'astronave)si uniscono alle figlie degli uomini. Nei capitoli dal 17 al 36
vengono descritti i viaggi di Enoch in vari mondi e verso lontani firmamenti.
Dal 37 al 71 contengono i cosiddetti"discorsi per immagini", metafore e
allegorie di ogni genere che gli Dei raccontano al profeta con l'incarico di
tramandarle. I capitoli dal 72 all'82 forniscono
dati sbalorditivi, per la loro esattezza, sulle orbite del Sole e della Luna,
sui giorni intercalari, sulle stelle e sulla meccanica celeste ed inoltre
determinanti geografiche dell'Universo. Capitolo 14° << essi mi portarono
dentro il cielo. Io mi inoltrai, finchè fui presso
un muro costruito con pietre di cristallo avvolto da lingue di fuoco; ed ecco
che cominciò ad incutermi paura. Entrai in mezzo alle lingue di fuoco e mi
approssimai ad una grande casa edificata con pietre di cristallo. Le pareti
parevano pavimenti rivestiti di lastre di cristallo e il suolo era di
cristallo. Il soffitto era come percorso dalle stelle e dai lampi, frammezzo
erano cherubini di fuoco. Un mare di fuoco avvolgeva le sue pareti e le sue
porte fiammeggiavano.>> Capitolo 41° << Io vidi gli spazi del Sole e della
Luna da cui essi provengono e verso cui fanno ritorno. Poi vidi il loro
magnifico ritorno, come uno ha precedenza dopo l'altro, la loro splendida via,
come essi non la oltrepassano...poi l'invisibile e
visibile cammino della Luna >>
Nicolò Copernico
scrisse la sua opera principale (sei libri sulle rivoluzioni dei corpi
celesti) nel 1534. Galileo Galilei
scoprì, nel 1610, con un Telescopio da lui costruito le fasi di venere e le
Lune di Saturno. Giovanni Keplero
scoprì, nel 1609 le due leggi del moto dei Pianeti...furono
tutti messi all'indice come blasfemi!
Capitolo 43° <<
Io vidi lampi, e le stelle del
cielo, e come ognuna veniva chiamata col suo nome e con autentica misura
veniva pesata, a seconda della forza della sua luce, della distanza e del suo
volume e del giorno della sua apparizione.>>
"...Enoc
fu il primo tra i figli degli uomini, di quelli nati sulla Terra, che imparò
la scrittura, la scienza, la sapienza, e che interpretò i segni del cielo
secondo l'ordine dei mesi e li scrisse in un libro perchè
i figli degli uomini conoscessero il tempo di un anno suddiviso secondo
l'ordine dei mesi..." Enoc, un gigante, il settimo della
discendenza di Adamo, venne identificato con Thoth,
Ermete Trismegisto, mercurio, Orfeo, tutti
venerati nel mondo antico come grandi astronomi ed inventori delle arti e
delle scienze, Maestri delle stelle. Giuseppe Flavio asserì che Enoc aveva
celato le sue preziose pergamene sotto le colonne costruite da Set e che
esistevano ancora nel primo secolo dopo Cristo.
" S. Agostino,
nella "Città di Dio", I, XV,
capitolo XXIII, dice
che la Chiesa rifiutava il "Libro di Enoc" dal suo canone, perchè la sua immensa
antichità non avrebbe potuto coincidere con il limite dei 4004 anni prima di
Cristo, assegnati al mondo dal giorno della creazione. Il "Libro di Enoc"
Slavo, riferisce come Enoc, nel primo mese del suo 365mo anno, si trovasse da
solo in casa, addormentato sul letto, quando all'improvviso si accorse che a
fianco a lui stavano due esseri di statura immensa che sorpassava quella dei
giganti della Terra, i loro volti risplendevano come il Sole, i loro occhi
brillavano come dei tizzoni ardenti e le loro bocche emanavano lampi di
fuoco...descrizione
che richiama il "Signore" della Bibbia e le apparizioni del medioevo. Gli
uomini celesti indossavano tuniche color porpora intessute di penne
fruscianti, le loro braccia splendevano con ali d'oro...la
tipica raffigurazione di Quetzalcoatl
del vecchio Messico.
Gerico
Se accettassimo il racconto
Biblico come vero alla lettera, apparirebbe ovvio che le mura di Gerico
vennero fatte crollare da vibrazioni soniche prodotte dal passo cadenzato di
migliaia di israeliti e dal fragore dei corni dei sacerdoti, oggi la potente
forza delle onde sonore può essere usata per curare o per uccidere. Dato che
questo sarebbe, evidentemente, l'unico caso nella storia in cui l'incedere
calcolato di un esercito avesse distrutto le mura d'una città, siamo tentati
di chiederci se l'effettiva distruzione non fosse stata causata da un raggio
sonico della "Potenza e Gloria" del Signore.
Quasi un migliaio di anni
dopo nel 332 a.C. quando Alessandro magno stava
assediando la fino ad allora imprendibile fortezza di Tiro, si dice che
<"Scudi volanti" apparvero improvvisamente sul campo dei macedoni in
formazione triangolare. Dal più grosso degli "Scudi" uscì un lampo che colpì
le mura, queste crollarono ed altri lampi seguirono e le mura e le torri si
sciolsero, come se fossero fatte di fango, aprendo la strada agli assedianti
che si riversarono attraverso le brecce>.
Secondo gli "Annales Laurissenses" nell'anno 776 d.C. i Sassoni stavano
assediando il castello di Carlo Magno a Sigisburgo
sul fiume Lippy. All'improvviso due grossi scudi,
dal colore rossiccio, fiammeggiando sulla Chiesa, calarono giù e i Sassoni
terrorizzati si diedero alla fuga.
Nel 508 a.C. il popolo di
Roma si ribellò contro il loro re Tarquinio, un tiranno e il suo alleato,
Porsenna; essi pregarono gli Dei che gentilmente scagliarono giù fulmini per
distruggere Bolsena, la più ricca città della
Toscana. I classici Sanscriti e Cinesi forniscono vivide descrizioni di
assalti dallo spazio. Ombre di Sodoma e Gomorra... ricordi di Hiroshima.
IL
LIBRO DI ENOCH
I
[1] In quel tempo, disse
Enoc, quando ebbi compiuto 365 anni ,
[2] nel primo mese, nel
giorno solenne del primo mese, ero solo nella mia casa:
[3] piangevo e mi affliggevo
con i miei occhi. Mentre riposavo nel mio letto dormendo,
[4] mi apparvero due uomini
grandissimi come mai ne avevo visti sulla terra. [5] Il loro viso (era) come
sole che luce, i loro occhi come lampade ardenti, dalle loro bocche usciva un
fuoco, i loro vestiti una diffusione di piume, e le loro braccia come ali
d'oro, al capezzale del mio letto. Mi chiamarono
col mio nome.
[6] Io mi levai dal mio
sonno e gli uomini stavano presso di me realmente.
[7] Io mi affrettai, mi
alzai e mi inchinai loro ; il mio viso si coprì di brina per il terrore.
[8] Gli uomini mi dissero:
"Coraggio, Enoc, non avere paura. Il Signore eterno ci ha mandati da te ed
ecco, tu oggi sali con noi al cielo.
[9] Dì ai tuoi figli e alle
genti della tua casa tutto quello che faranno sulla terra e che nella tua casa
nessuno ti cerchi, finché il Signore ti abbia fatto ritornare da loro" .
[10] Obbedii loro e andai.
Chiamai i miei figli Matusalemme e Rigim e
raccontai loro tutto ciò che i due uomini mi avevano detto.
[1] "Ecco, o figli, non so
dove vado né che cosa mi succederà.
[2] E ora, figli miei, non
allontanatevi da Dio, camminate davanti al volto del Signore e conservate i
suoi giudizi. Non diminuite il sacrificio, vostra salvezza e il Signore non
ridurrà il lavoro delle vostre mani. Non private il Signore di doni e il
Signore non priverà (voi) delle sue acquisizioni nei vostri granai. Benedite
il Signore coi primogeniti delle greggi e dei vostri buoi e sarete benedetti
dal Signore nei secoli. Non allontanatevi dal Signore né adorate déi vani che
non hanno creato né il cielo né la terra .
[3] Il Signore raffermi i
vostri cuori nel timore di lui.
[4] E ora, figli miei,
nessuno mi cerchi finché il Signore mi farà ritornare da voi".
[1] Accadde che, mentre
parlavo ai miei figli, i due uomini mi chiamarono e mi presero sulle loro ali.
Mi portarono nel primo cielo e mi posero là.
[1] Condussero davanti al
mio volto i capi, signori degli ordini delle stelle, e (questi) mi mostrarono
i loro movimenti e i loro spostamenti da un tempo a un altro. Mi mostrarono
duecento angeli che dominano sulle stelle e sulle combinazioni celesti .
[2] Là mi mostrarono un mare
grandissimo, più (grande) del mare terrestre e gli angeli volavano con le loro
ali.
[1] Mi mostrarono i depositi
delle nevi e dei ghiacci e gli angeli terribili che custodiscono i depositi.
[2] Mi mostrarono là i
depositi delle nubi, di dove esse salgono ed escono .
[1] Mi mostrarono i depositi
della rugiada, come olio d'oliva, e gli angeli che custodivano i loro depositi
e il loro aspetto (era) come ogni fiore della terra.
[1] Quegli uomini mi presero
e mi posarono nel secondo cielo. Mi mostrarono degli incatenati, sorvegliati,
(colpiti) da un giudizio senza misura.
[2] Là vidi degli angeli
condannati che piangevano e dissi agli uomini che erano con me: "Perché questi
sono tormentati?".
[3] Gli uomini mi risposero:
"Costoro sono apostati dal Signore, che non ascoltano la voce del Signore, ma
che si sono fatti consigliare dalla propria volontà" .
[4] Mi afflissi molto su
loro. Gli angeli mi si inchinarono e mi dissero: "O uomo di Dio, potessi tu
pregare per noi il Signore".
[5] Risposi loro e dissi:
"Chi sono io, uomo mortale, per pregare per degli angeli e chi sa dove andrò o
che cosa mi succederà o chi pregherà per me?".
[1] Gli uomini mi presero di
là e mi innalzarono al terzo cielo e mi posero in mezzo al paradiso. Questo
luogo (é) d'una beltà d'aspetto che non si può sapere:
[2] ogni albero (é) ben
fiorito, ogni frutto maturo, ogni cibo é sempre in abbondanza, ogni soffio
olezzante. Quattro fiumi scorrono con corso tranquillo accanto a ogni giardino
che produce ogni specie buona per il nutrimento.
[3] (C'é) l'albero della
vita in questo luogo nel quale il Signore si riposa quando entra nel paradiso
e quest'albero é indicibile per la bontà del
profumo.
[5] (C'é) un altro albero
accanto, un ulivo che fa colare continuamente olio.
[7] Ogni albero (é) di buon
frutto, là non c'é albero senza frutti e tutto il luogo é benedetto.
[8] Degli angeli
custodiscono il paradiso, luminosissimi, con voce incessante, con un dolce
canto servono Dio ogni giorno. Io dissi: "Com'é assai piacevole questo
luogo!". E gli uomini mi risposero:
IX
[1] "Questo luogo, Enoc, é
preparato per i giusti che soffrono avversità nella loro vita, affliggono le
loro anime, distolgono i loro occhi dall'ingiustizia, fanno un giudizio
giusto, (cioé) danno pane agli affamati, coprono
gli ignudi con una veste, rialzano il caduto, aiutano gli offesi, (per coloro)
che camminano davanti al volto del Signore e servono lui solo. Per loro é
preparato questo luogo in eredità eterna".
[1] Quegli uomini mi
alzarono di là e mi sollevarono nel settentrione del cielo e là mi mostrarono
un luogo assai terribile.
[2] In quel luogo (c'é) ogni
tormento e supplizio, tenebre e caligine e là non c'é luce, ma un fuoco oscuro
che si riaccende continuamente e un fiume di fuoco che avanza contro tutto
questo luogo, (c'é) freddo e gelo,
[3] prigioni e angeli
cattivi e crudeli che portano un'arma e tormentano senza pietà.
[4] Dissi: "Com'é assai
terribile questo luogo!". Gli uomini mi risposero: "Questo luogo, Enoc, é
preparato per gli empii che compiono cose sacrileghe sulla terra, che
praticano sortilegi e incantesimi e si gloriano delle loro opere, [5] che
rubano segretamente le anime degli uomini , che legati al giogo lo sciolgono,
che con l'ingiustizia si arricchiscono delle proprietà altrui, che hanno fatto
morire di fame l'affamato pur potendo saziarlo, e, pur potendo vestirli, hanno
spogliato quelli che erano nudi;
[6] che non hanno
riconosciuto il loro creatore, ma hanno adorato dei vani , costruendone le
immagini e adorando l'opera delle (loro) mani. A tutti questi é preparato
questo luogo in possesso eterno".
[1] Gli uomini mi
sollevarono di là e mi alzarono nel quarto cielo e là mi mostrarono tutti i
movimenti e gli spostamenti e tutti i raggi della luce del sole e della luna.
[2] Misurai il loro moto e
confrontai la loro luce. E vidi: il sole ha una luce sette volte maggiore
della luna. La loro orbita e il carro sul quale viaggia ciascuno di essi
(sono) come vento che va . Non hanno riposo, giorno e notte vanno e ritornano.
[3] Quattro grandi stelle
pendono a destra del carro del sole, quattro a sinistra (e) vanno col sole
eternamente.
[4] Angeli vanno davanti al
carro del sole,
XII
[1] spiriti volanti .
[2] Dodici ali ha ciascun
angelo che tira il carro del sole, portando la rugiada e il calore quando il
Signore comanda di scendere sulla terra
[3] coi raggi del sole.
[1] Gli uomini mi portarono
verso l'oriente del cielo e mi mostrarono le porte attraverso le quali il sole
sorge secondo i tempi fissati e secondo i circuiti della luna di tutto l'anno
e secondo la diminuzione e l'allungamento dei giorni e delle notti:
[2] sei porte grandi, una
(delle quali é) aperta, (a una distanza) di trenta stadi.
Misurai con cura la loro grandezza e non potei comprendere la loro grandezza.
[3] Attraverso (le porte)
per le quali sorge, il sole va verso occidente. Attraverso la prima porta esce
per 42 giorni, per la seconda per 35 giorni, per la terza per 35 giorni, per
la quarta per 35 giorni, per la quinta per 35 giorni, per la sesta per 42
giorni.
[4] E di nuovo, ritornando
per la sesta porta secondo il giro del tempo, sorge per la quinta porta per 35
giorni, per la quarta porta per 35 giorni, per la terza porta per 35 giorni,
per la seconda per 35 giorni
[5] e i giorni dell'anno
terminano secondo il ritorno delle stagioni.
[1] Gli uomini mi
sollevarono all'occidente del cielo e là mi mostrarono sei porte grandi,
aperte, in corrispondenza del cerchio di quelle orientali opposte, per le
quali tramonta il sole in corrispondenza del suo sorgere per le porte
orientali e secondo il numero dei giorni.
[2] Così tramonta attraverso
le porte occidentali e quando esce dalle porte occidentali quattro angeli
prendono la sua corona e la portano al Signore
[3] e il sole volge il suo
carro e va senza luce. E di nuovo là gli mettono la corona.
XV
[3] Questo é il calcolo che
mi mostrarono del sole e delle porte per le quali entra ed esce. Il Signore,
infatti, che ha fatto queste porte, fa del sole l'orologio dell'anno.
[1] Della luna mi mostrarono
un altro calcolo. Gli uomini mi mostrarono tutti i suoi movimenti e tutte le
sue orbite e mi indicarono le sue porte: mi mostrarono dodici porte verso
oriente in circolo e dodici porte simili verso occidente in circolo per le
quali la luna sorge ed esce secondo i tempi abituali: [2] attraverso la prima
porta verso oriente per 31 giorni sicuramente e per la seconda per 35 giorni
sicuramente e per la terza per 31 giorni eccezionalmente 2-3 e per la quarta
per 30 giorni sicuramente e per la quinta per 31 giorni straordinariamente e
per la sesta per 31 giorni sicuramente, per la settima 30 giorni sicuramente,
per l'ottava per 31 giorni straordinariamente e per la nona per 31 giorni
esattamente e per la decima per 30 giorni sicuramente, per l'undicesima per 31
giorni eccezionalmente , per la dodicesima porta (sorge) per 22 giorni
sicuramente.
[3] E così anche per le
porte occidentali secondo il circuito e secondo il numero delle porte
orientali.
[4] Così entra anche per le
porte occidentali e compie l'anno in 364 giorni.
[6] Va nell'anno con quattro
giorni eccezionali. Per questo sono tolti fuori dal cielo e dall'anno e non
vengono contati nel numero dei giorni perché eccedono i tempi dell'anno, due
nuove lune (nella direzione) della (luna) piena (e) due altre (nuove lune
nella direzione) della sua diminuzione.
[7] Quando ha terminato le
porte d'occidente e ritorna, va in quelle d'oriente con la sua luce. Così va
giorno e notte in cerchio, la sua orbita é simile al cielo e il carro sul
quale sale (é) un vento che va e trascinano il suo carro spiriti volanti;
ciascun angelo (ha) sei ali.
[8] Questo é il calcolo
della luna.
XVII
[1] In mezzo al cielo vidi
una milizia armata che serviva Dio con timpani e con strumenti con una voce
incessante e mi dilettai ascoltando.
XVIII
[1] Gli uomini mi presero di
là e mi innalzarono al quinto cielo. Là vidi una numerosa milizia, gli Egrigori, il loro aspetto (era) come un aspetto
umano, la loro grandezza maggiore (di quella) di giganti grandi
[2] e i loro visi tristi e
le loro bocche silenziose. Non c'era servizio che avesse luogo al quinto
cielo. Dissi agli uomini che erano con me: "Perché questi sono tristissimi e i
loro visi sono afflitti e le loro bocche silenziose e non c'é servizio in
questo cielo?".
[3] Gli uomini mi risposero:
"Questi sono gli Egrigori che da sè si sono separati, due prìncipi e duecento hanno camminato al loro sèguito
[4] e sono discesi sulla
terra e hanno infranto la promessa sul dorso del monte Hermon
[5] per insozzarsi con le
donne degli uomini
[6] e dopo essersi insozzati
il Signore li ha condannati. Questi piangono sui loro fratelli e
sull'oltraggio (fatto) loro".
[7] Io dissi agli Egrigori: "Io ho visto i vostri fratelli e ho
conosciuto le loro azioni e so le loro preghiere e ho pregato per loro. Ecco,
il Signore li ha condannati (a stare) sotto la terra finché finiranno i cieli
e la terra;
[8] perché aspettate i
vostri fratelli e non siete a servire (davanti) al volto del Signore?
Riprendete i servizi di prima, servite (davanti) al volto del Signore per
timore di irritare il Signore Dio vostro (così da) precipitarvi da questo
luogo". [9] Ascoltarono il conforto del mio ammonimento e si disposero in
quattro ordini nel cielo. Ed ecco, mentre io stavo (là) quattro trombe
risuonarono insieme e gli Egrigori si misero a
servire come con una sola voce e la loro voce salì al volto del Signore.
[1] Gli uomini mi
sollevarono di là e mi fecero salire al sesto cielo. Là vidi sette angeli
radunati , brillanti e gloriosi molto e i loro visi risplendevano come un
raggio di sole; non c'é differenza di viso o di dimensione o di variazione dei
vestiti.
[2] Questi regolano,
insegnano il buon ordine del mondo, il corso delle stelle, del sole e della
luna
[3] agli angeli che li
guidano e agli angeli dei cieli e mettono armonia in tutta la vita celeste.
Regolano anche i comandamenti e le istruzioni e la dolce voce dei canti e ogni
lode di gloria.
[4] (Ci sono) angeli che
sono sopra le stagioni e gli anni, angeli che (sono) sui fiumi e sui mari,
angeli che (sono) sui frutti e l'erba e tutto ciò che ferve (di vita)
[5] e angeli di tutti i
popoli. Essi regolano tutta la vita e (la) scrivono davanti al volto del
Signore.
[6] In mezzo a loro (ci
sono) sette Fenici, sette Cherubini e sette (angeli) con sei ali che risuonano
l'un l'altro con una sola voce e cantano l'un l'altro. Non é possibile
raccontare il loro canto e il Signore gioisce di quelli che sono sotto i suoi
piedi .
XX
[1] Gli uomini mi alzarono
di là e mi sollevarono al settimo cielo. Là vidi una grande luce e tutte le
milizie di fuoco degli angeli incorporei e gli Ofanim
che stavano brillanti ed ebbi paura e tremai.
[2] Gli uomini mi misero in
mezzo a loro ed essi mi dissero: "Coraggio, Enoc, non temere".
[3] Mi mostrarono da lontano
il Signore seduto sul suo trono . Tutte le milizie celesti, radunate per
gradi, avanzando, s'inchinavano al Signore
[4] e di nuovo si
allontanavano e andavano al loro posto in gioia e in letizia in una luce senza
misura . (C'erano) i Gloriosi che lo servivano,
XXI
[1] non scostandosi di
notte, né allontanandosi di giorno, (ma) stando davanti al volto del Signore,
facendo la sua volontà. Tutte le milizie dei Cherubini (stavano) intorno al
suo trono, senza scostarsi e (gli angeli) con sei ali coprivano il suo trono,
cantando davanti al volto del Signore.
[2] Mentre vedevo tutto
questo, i due uomini si allontanarono da me e non li vidi più. Mi lasciarono
solo all'estremità del cielo ed ebbi paura e caddi sul mio volto .
[3] Il Signore mi mandò uno
dei suoi Gloriosi, Gabriele ed egli mi disse: "Coraggio, Enoc, non temere.
Alzati e vieni con me e sta davanti al volto del Signore nei secoli".
[4] Gli risposi e gli dissi:
"Ahimé, signore, la mia anima si é ritirata da me
per il timore . Chiamami gli uomini che mi hanno portato fino a questo luogo
perché in loro avevo confidenza e con loro andrò davanti al volto del
Signore".
[5] Gabriele mi sollevò come
una foglia sollevata dal vento e mi trascinò e mi pose davanti al volto del
Signore .
[1] Vidi il Signore, il suo
volto potente e gloriosissimo e terribile .
[2] Chi sono io per
raccontare l'estensione dell'essenza del Signore e il suo volto potente e
assai terribile e il suo coro dai molti occhi e dalle molte voci e il trono
grandissimo, fatto senza mani, del Signore o coloro che stanno intorno a lui,
la milizia dei Cherubini e dei Serafini o l'immutabile e indicibile
[3] suo glorioso servizio
che non tace?
[4] Caddi prono e adorai il
Signore.
[5] Il Signore mi chiamò con
la sua bocca: "Coraggio, Enoc, non temere, alzati e sta davanti al mio volto
nei secoli".
[6] Michele, il grande
arcangelo del Signore mi rialzò e mi condusse davanti al volto del Signore. Il
Signore mise alla prova i suoi servi e disse loro: "Enoc salga per stare
davanti al mio volto nei secoli".
[7] I Gloriosi s'inchinarono
e dissero: "Salga!".
[8] Il Signore disse a
Michele: "Prendi Enoc e spoglialo delle vesti terrene e ungilo di olio
benedetto e rivestilo di vesti di gloria".
[9] Michele mi spogliò delle
mie vesti e mi unse di olio benedetto. L'aspetto dell'olio era più (splendido)
di una grande luce, il suo unguento (era) come una rugiada benefica, il suo
profumo come di mirra e i suoi raggi come quelli del sole .
[10] Guardai me stesso e fui
come uno dei Gloriosi e non c'era differenza d'aspetto. Il Signore chiamò Vereveil uno dei suoi arcangeli che era abile a
scrivere tutte le opere del Signore.
[11] Il Signore disse a Vereveil: "Prendi dei libri dai depositi e
consegna un calamo a Enoc e dettagli i libri". Vereveil
si affrettò e mi portò dei libri screziati di smirnio
e mi consegnò un calamo dalla sua mano.
XXIII
[1] Mi diceva tutte le opere
del cielo e della terra e del mare e i movimenti e le vite di tutti gli
elementi e il cambiamento degli anni e i movimenti e le modificazioni dei
giorni e i comandamenti e le istruzioni e la dolce voce dei canti e le salite
delle nubi e le uscite dei venti
[2] e ogni lingua dei canti
delle milizie armate. Tutto ciò che conviene imparare [3] Vereveil me l'espose in trenta giorni e in trenta notti e la sua bocca
non tacque di parlare. Io non mi riposai trenta giorni e trenta notti,
scrivendo tutti i segni
[4] e quando ebbi finito, Vereveil mi disse: "Siediti, scrivi tutto ciò che
ti ho esposto".
[6] Mi sedetti il doppio di
trenta giorni e trenta notti e scrissi (tutto) esattamente e composi 360
libri.
[1] Il Signore mi chiamò e
mi mise alla sua sinistra più vicino di Gabriele e io adorai il Signore.
[2] Il Signore mi disse:
"Tutto ciò che hai visto, o Enoc, (ciò) che sta (fermo) e che si muove e che é
stato compiuto da me, io te lo spiegherò prima che tutto (ciò) fosse
all'inizio, tutto ciò che ho creato dal non essere all'essere e
dall'invisibile al visibile.
[3] Neppure ai miei angeli
ho spiegato il mio segreto, né ho raccontato loro la loro composizione né
hanno conosciuto la mia creazione infinita e inconoscibile e io a te la spiego oggi.
[4] Prima che fossero tutte
le cose visibili, si aprì la luce e io in mezzo alla luce passavo come uno
degli invisibili , come il sole (che) va dall'oriente all'occidente e
dall'occidente all'oriente.
[5] Il sole troverà riposo,
ma io non trovai riposo, perché tutte le cose erano senza formazione. Avendo
meditato di porre un fondamento per fare una creazione visibile,
[1] diedi ordine nelle
profondità che una delle cose invisibili salisse visibile. Uscì Adoil, grandissimo assai e lo guardai ed eccolo
che aveva nel ventre il grande secolo.
[2] Io gli dissi: "Liberati, Adoil, e sia visibile ciò che nasce da te". Egli
si liberò [3] e da lui uscì il gran secolo, così portando tutta la creazione
che io volevo fare. Vidi che (era) bene
[4] e posi per me un trono e
mi sedetti su di esso. Alla luce dissi: "Tu sali più in alto e solidificati,
sii il fondamento delle cose dell'alto"
[5] e al di sopra della luce
non c'é nient'altro. Alzatomi dal mio trono guardai
XXVI
[1] e chiamai una seconda
volta nelle profondità e dissi: "Esca fuori, visibile , una cosa dura dalle
cose invisibili". Uscì Aruchaz, duro, pesante e
molto nero. [2] Vidi che era adatto
[3] e gli dissi: "Tu scendi
in basso e solidificati e diventa la fondazione delle cose del basso". Scese e
si solidificò e divenne il fondamento delle cose del basso. Non c'é sotto la
tenebra nient'altro.
XXVII
[1] Avvolto l'etere di luce,
[2] l'addensai
[3] e l'estesi al di sopra
della tenebra.
XXVIII
[2] Dalle acque consolidai
grandi pietre, alle onde dell'abisso ordinai di seccare sulla terra ferma
[3] e chiamai abisso ciò che
ricadde.
[4] Raccolto il mare in un
solo luogo, lo legai con un giogo. Diedi tra la terra e il mare un confine
eterno: non sarà spezzato dalle acque. Fissai il firmamento e lo fondai al di
sopra delle acque.
[1] Per tutte le milizie
celesti formai dalla grande luce il sole e lo posi nel cielo affinché
risplenda sulla terra.
[3] Dalle pietre feci
scaturire un gran fuoco e dal fuoco creai tutte le milizie incorporee e tutte
le milizie delle stelle e i Cherubini e i Serafini e gli Ofanim e tutto questo lo feci scaturire dal fuoco.
(Recensione A)
[1] Il mio occhio: acqua e
fuoco convivono nella folgore che si produsse dallo sguardo di Dio rivolto
verso ciò che é duro.
[4] Uno... degli arcangeli:
é Satanaele. Cfr. XVIII, . Il suo primo peccato consistette nel
volersi fare grande come Dio.
[5] lo cacciai... nell'aria: cfr. XXXI, . Vedi
inoltre Test. Ben., III, e Ef., II,, VI,. Il cap. XXIX
in R suona:
"[1] Per tutte le milizie
celesti formai una natura di fuoco. Il mio occhio guardò verso la pietra dura
e molto rude e dal lampo del mio occhio la folgore ricevette una natura
acquosa e fuoco nell'acqua e acqua nel fuoco
[2] né questa spegne quello
né quello secca questa. Per questo la folgore é più penetrante e più brillante
dello splendore del sole, e acqua molle é più dura della pietra rude.
[3] Dalla pietra feci
scaturire un gran fuoco e dal fuoco creai gli ordini delle milizie incorporee,
una miriade di miriadi di angeli e le loro armi di fuoco e le loro vesti
(come) una fiamma che brucia e ordinai che ciascuno stesse nel suo ordine.
[4] Uno, dell'ordine degli
arcangeli, defezionando con l'ordine che era sotto di lui, concepì il pensiero
impossibile di porre il suo trono più in alto delle nubi (che sono) sopra alla
terra, per essere uguale alla mia potenza.
[5] Io lo ricacciai
dall'alto con i suoi angeli ed egli volava [lett.
"era volante"] eternamente nell'aria sopra l'abisso.
[6] Creai così tutti i cieli
e (questo) fu il terzo giorno".
XXX
[1] Alla terra ordinai di
far crescere ogni albero e ogni monte e ogni erba che fa seme e ogni seme
seminato . Prima di creare le anime viventi, avevo preparato loro il cibo.
[7] Al mare comandai di far
nascere i suoi pesci e ogni rettile che striscia sulla terra e ogni uccello
che vola.
[8] Quando ebbi finito
tutto, comandai alla mia Sapienza di creare l'uomo.
[3] Ora, Enoc, tutto ciò che
ti ho spiegato e tutto ciò che hai visto nei cieli e tutto ciò che hai visto
sulla terra e tutto ciò che hai scritto nei libri, tutto questo ho escogitato
di crearlo con la mia sapienza. L'ho creato dal fondamento in basso fino a
quello in alto e fino alla loro fine.
[4] Non c'é consigliere né
continuatore, (sono) io solo eterno, non creato con le mani; il mio pensiero
immutabile é il mio consigliere, la mia parola é atto e i miei occhi
contemplano tutto. Se guardo il tutto, allora é stabile , ma se volgo via il
mio volto, allora tutto si distrugge.
[5] Presta attenzione, Enoc,
e conosci chi ti parla. Prendi i libri che hai scritto, [6] io ti do Semeil e Rasuil che ti
hanno fatto salire da me e scendi sulla terra e spiega ai tuoi figli tutto ciò
che ti ho detto e tutto ciò che hai visto dal cielo più basso fino al mio
trono.
[7] Tutte le milizie sono io
che le ho create , non c'é chi si opponga a me o che non si sottometta e tutti
si sottomettono alla mia autocrazia e servono il mio unico potere.
[8] Consegna loro i libri
scritti dalla tua mano ed essi li leggeranno e conosceranno il creatore di
tutte le cose e comprenderanno essi pure che non c'é un altro all'infuori di
me
[9] e distribuiranno i libri
scritti dalla tua mano ai figli e i figli ai figli e da parente a parente e da
generazione a generazione.
[10] Poiché io ti darò un
intercessore, Enoc, il mio arcistratega Michele; perché lo scritto della tua
mano e lo scritto della mano dei tuoi padri, Adamo e Seth
[11] non saranno distrutti fino al secolo ultimo, perché io ho comandato ai
miei angeli Arioch e Marioch,
[12] che ho posto sulla
terra per custodirla e comandare alle cose temporali, di conservare lo scritto
della mano dei tuoi padri affinché non perisca nel diluvio futuro che io farò
nella tua stirpe.
XXXIV
[1] Io conosco la malvagità
degli uomini (so) che non sopporteranno di prendere il giogo e che non
seminano i semi che ho dato loro, ma che hanno rifiutato il mio giogo e che
prenderanno un altro giogo e semineranno semi vuoti e adoreranno déi vani e
rifiuteranno la mia autocrazia e che tutta la terra sarà gravata di iniquità e
di ingiustizie e
[2] di adulterii e di idolatrie.
[3] Allora porterò il
diluvio sulla terra e la terra stessa sarà distrutta in un grande pantano.
[1] Lascerò un uomo giusto
della tua tribù con tutta la sua casa, che agirà secondo la mia volontà e dal
loro seme nascerà un'altra generazione in seguito, numerosa e molto
insaziabile .
[2] Allora nel corso di
questa generazione appariranno i libri scritti dalla mano tua e (da quella)
dei tuoi padri, perché i guardiani della terra li mostreranno agli uomini di
fede
[3] ed essi li spiegheranno
a questa generazione ed essi saranno glorificati in sèguito più che prima.
XXXVI
[1] Ora, Enoc, ti do un
termine di attesa, trenta giorni da passare nella tua casa per parlare ai tuoi
figli da parte mia e ai tuoi familiari; e tutti quelli che conservano il loro
cuore, leggano e comprendano che non c'é un altro all'infuori di me.
[2] Tra trenta giorni
manderò gli angeli da te ed essi ti prenderanno dalla terra e dai tuoi figli
(per portarti) da me e tutto ciò che é secondo la volontà del Signore .
XXXVII
"[1] Il Signore chiamò uno
dei suoi angeli capi, terribile e minaccioso e lo pose accanto a me. L'aspetto
di quest'angelo (era) bianco come la neve, le sue
mani (erano) ghiaccio, con l'aspetto di chi ha un gran freddo. Raffreddò il
mio volto perché non sopportavo il terrore del Signore, come non é possibile
sopportare il fuoco della fornace e il calore del sole e il gelo dell'aria.
[2] Il Signore mi disse
"Enoc, se il tuo volto non si raffredda qui, nessun uomo può guardare il tuo
volto"".
XXXVIII
"[1] Il Signore disse a
quegli uomini che mi avevano fatto salire prima: "Enoc scenda sulla terra con
voi e attendetelo fino al giorno fissato
[2] Mi posero di notte sul
mio letto.
[3] Matusalemme aspettava la
mia venuta, montando la guardia giorno e notte presso il mio letto e fu
terrorizzato quando udì il mio arrivo. Gli dissi che si radunasse tutta la
gente della mia casa. Io dissi loro"
[1] E tutto ciò che é
secondo la volontà del Signore .
[2] Io infatti sono stato
mandato dalla bocca del Signore da voi, per dirvi tutto ciò che é e tutto ciò
che sarà fino al giorno del giudizio.
[3] Ed, ora, miei figli, non
dalla mia bocca vi parlo oggi, ma dalla bocca del Signore che mi ha mandato da
voi. Voi infatti udite le mie parole dalla mia bocca di uomo creato uguale a
voi, ma io le ho udite dalla bocca di fuoco del Signore, poiché la bocca del
Signore (é) una fornace di fuoco e le sue parole una fiamma che esce. Voi,
miei figli, vedete il mio volto di uomo creato simile a voi, io ho visto il
volto del Signore come ferro arroventato dal fuoco che getta scintille.
[4] Voi, infatti, guardate
gli occhi di un uomo creato uguale a voi, io ho guardato gli occhi del Signore
come raggi del sole che brilla, che atterriscono gli occhi dell'uomo.
[5] Voi, figli, vedete la
mia destra che vi fa segno, di uomo creato uguale a voi, io ho visto che mi
faceva segno la destra del Signore, che riempie il cielo.
[6] Voi vedete l'estensione
del mio corpo simile al vostro, io ho visto l'estensione del Signore
incommensurabile e incomparabile, che non ha fine. [7] Voi udite le parole
della mia bocca, io ho udito le parole del Signore come un grande tuono in
un'incessante agitazione di nubi.
[8] Ora, miei figli,
ascoltate il discorso su un re della terra. E' terribile e pericoloso stare
davanti al volto di un re della terra, spaventoso e molto pericoloso, perché
la volontà di un re é morte e la volontà di un re é vita. Stare davanti al
volto del re dei re, chi ne sosterrà lo spavento infinito o (quello della)
grande bruciatura?
XXXVII
[1] Ma il Signore chiamò dai
suoi angeli capi uno terribile (e) lo pose accanto a me e l'aspetto di quest'angelo (era) neve e le sue mani ghiaccio ed
egli raffreddò il mio volto, poiché non sopportavo il terrore della bruciatura
del fuoco
[2] ed é così che il Signore
mi parlò tutte le sue parole.
XL
[1] Ora dunque, o miei
figli, io conosco tutte le cose, alcune dalla bocca del Signore, le altre le
hanno viste i miei occhi, dal principio alla fine e dalla fine al ritorno.
[2] Io conosco tutto e ho
scritto nei libri le estremità dei cieli e ciò che li riempie, io ho misurato
i loro movimenti e io conosco le loro milizie, io ho compiuto (il conto) delle
stelle, grande moltitudine senza numero .
[3] Quale uomo concepirà i
circuiti dei loro cambiamenti o i loro movimenti o i loro ritorni o le loro
guide o coloro che sono guidati? Neppure gli angeli conoscono il loro numero,
io ho scritto i loro nomi.
[4] Ho misurato il cerchio
del sole e ho contato i suoi raggi e le sue entrate e le sue uscite e tutti i
suoi movimenti (e) ho scritto i loro nomi.
[5] Ho misurato il cerchio
della luna e i suoi movimenti per ogni giorno e la decrescenza della sua luce
per ogni giorno e ora [...] e ho scritto i loro nomi . [8] Le abitazioni delle
nubi e le loro bocche e le loro ali e le loro piogge e le loro gocce io le ho
investigate
[9] e ho scritto il rombo
del tuono e la meraviglia del lampo. Mi hanno mostrato i loro guardiani, le
loro salite attraverso le quali salgono con misura: con una briglia si alzano
e con una briglia si abbassano, affinché con greve violenza non lacerino le
nubi e facciano perire ciò che (c'é) sulla terra.
[10] Io ho scritto i
depositi delle nevi e i magazzini dei ghiacci e ogni spirito del freddo. Io ho
osservato come a (certe) epoche i loro custodi riempiano le nubi e i depositi
non si vuotino.
[11] Io ho scritto le camere
dei venti, io ho guardato e visto come i loro guardiani portano bilance e
misure. Prima li mettono sulla bilancia, poi nella misura e con misura li
lasciano andare su tutta la terra, affinché non scuotano la terra con un
soffio violento.
[12] Di là fui fatto
scendere e giunsi nel luogo del giudizio e vidi l'inferno aperto
[13] e vidi là un campo come
una prigione, un giudizio senza misura. Scesi e scrissi tutti i giudizi dei
giudicati e conobbi tutti i loro interrogatorii.
XLI
[1] Sospirai e piansi sulla
rovina degli empii
[2] e dissi nel mio cuore:
"Beato colui che non é nato o che nato non ha peccato davanti al volto del
Signore, perché non venga in questo luogo, né porti il giogo di questo luogo".
XLII
[1] Vidi i custodi delle
chiavi dell'inferno, che stavano presso porte grandissime, i loro volti
(erano) come (quelli) di grandi vipere, i loro occhi come lampade spente e i
loro denti denudati fino al loro petto.
[2] Dissi loro in viso:
"Volesse il cielo che non vi avessi visto, né avessi contemplato le vostre
azioni e che nessuno della mia stirpe venisse da voi!". [3] Di là salii nel
paradiso dei giusti e là vidi un luogo benedetto e ogni creatura (é)
benedetta, tutti vivono in gioia e in
[5] letizia e in una luce
senza misura e nella vita eterna.
[6] Allora dissi, miei
figli, e ora lo dico a voi: "Beato colui che teme il nome del Signore e che
servirà per sempre davanti al suo volto e disporrà i doni, offerte di vita e
vivrà la vita e morirà.
[8] Beato colui che farà un
giudizio giusto, (che) vestirà l'ignudo con la (sua) veste e all'affamato darà
pane.
[9] Beato chi giudicherà con
un giudizio giusto l'orfano e la vedova e aiuterà ogni vittima
dell'ingiustizia.
[10] Beato colui che si
trarrà indietro dalla via del cambiamento e che cammina per le vie diritte .
[11] Beato chi semina i semi
della giustizia, perché li mieterà al settuplo.
[12] Beato colui nel quale é
la verità e (che) dice la verità al prossimo.
[13] Beato colui che ha
sulle labbra la pietà e la dolcezza .
[14] Beato
colui che comprenderà le opere del Signore e lo glorificherà e a causa delle
sue opere riconoscerà l'artefice"
XLIII
[1] Ecco, miei figli, io,
sperimentando le cose dirette sulla terra, le ho scritte. Io ho messo insieme
tutto l'anno e dall'anno ho calcolato i mesi e dal mese ho contato i giorni e
dal giorno ho contato le ore. Io ho misurato e notato le ore e distinto ogni
seme sulla terra; e ogni misura e ogni bilancia giusta le ho misurate ed
esaminate come mi ha ordinato il Signore e in queste cose ho trovato
differenza.
[2] Un anno é più stimabile
di un (altro) anno e un giorno di un (altro) giorno e un'ora di un'(altra)
ora. Così un uomo e più stimabile di un (altro) uomo, uno a causa di un grande
patrimonio, l'altro a causa della saggezza del cuore , l'altro a causa
dell'intelligenza e dell'abilità e del silenzio delle labbra.
[3] Ma non c'é nessuno più
grande di chi teme il Signore: coloro infatti che temono il Signore saranno
gloriosi nei secoli.
[1] Il Signore ha creato
l'uomo con le sue mani e a somiglianza del suo volto, piccolo e grande il
Signore l'ha fatto.
[2] Chi oltraggia il volto
dell'uomo, oltraggia il volto del Signore , chi ha ripugnanza del volto
dell'uomo, ha ripugnanza del volto del Signore, chi disprezza il volto
dell'uomo, disprezza il volto del Signore.
[3] Collera e giudizio
grande (per) chi sputa sul volto dell'uomo.
[4] Beato chi dirigerà il
suo cuore verso ogni uomo, così da aiutare chi é giudicato e così da sostenere
chi é spezzato e così da donare a chi ha bisogno, [5] perché nel giorno del
grande giudizio ogni opera dell'uomo sarà rinnovata dallo scritto. Beato colui
la cui misura sarà giusta e il peso giusto e le bilance giuste, perché nel
giorno del grande giudizio ogni misura e ogni peso e ogni bilancia saranno
esposti come sul mercato e ciascuno riconoscerà la sua misura e secondo questa
riceverà la mercede.
XLV
[1] Colui che affretterà
l'offerta davanti al volto del Signore, il Signore affretterà le sue
acquisizioni.
[2] (A) colui che
moltiplicherà le lampade davanti al volto del Signore, il Signore
moltiplicherà i suoi granai .
[3] Forse che il Signore ha
bisogno di pane o di candela o di montone o di bue? Ma con questo il Signore
mette alla prova il cuore dell'uomo .
XLVI
[3] Perché allora il Signore
manderà la sua grande luce e in essa avverrà il giudizio, e chi, là, sarà
nascosto?
XLVII
[1] E ora, miei figli,
ponete la riflessione nei vostri cuori e prestate orecchio alle parole di
vostro padre, a tutto ciò che vi annuncio da (parte della) bocca del Signore.
[2] Prendete questi libri,
libri scritti dalla mano di vostro padre e leggeteli: e in essi conoscete le
opere del Signore:
[3] che non c'é (un altro)
all'infuori del Signore solo,
[4] il quale ha posto i
fondamenti sull'incerto, ha teso i cieli sull'invisibile
[5] ha posto la terra sulle
acque, fondandola sull'instabile, che ha fatto da solo la creazione
innumerevole. Chi ha contato la polvere della terra o la sabbia del mare o le
gocce delle nubi?
[6] Che ha congiunto la
terra e il mare con legami indissolubili, che ha fatto scaturire dal fuoco la
bellezza inconcepibile delle stelle e ne ha ornato il cielo ,
[5] che dall'invisibile ha
creato tutte le cose visibili, essendo egli stesso invisibile.
[6] Distribuite questi libri
ai vostri figli e i figli ai figli e a tutti i vostri parenti [7] e in tutte
le vostre generazioni che hanno la saggezza di temere il Signore ed essi li
accoglieranno e (ciò) sarà loro gradito più di ogni buon cibo e li leggeranno
e si attaccheranno ad essi,
[8] mentre gli insipienti
che non conoscono il Signore non li accoglieranno, ma li respingeranno, perché
il loro giogo sarà loro pesante.
[9] Beato chi porterà il
loro giogo e lo stringerà, perché lo troverà nel giorno del grande giudizio.
[1] Poiché io vi giuro, o
miei figli,
[2] che prima ancora che
l'uomo fosse, é stato preparato per lui un luogo di giudizio e che la bilancia
e il peso secondo il quale l'uomo
[3] sarà esaminato, sono
stati là preparati in anticipo.
L
[1] Io metterò per iscritto
l'opera di ogni uomo e nessuno può sottrarvisi .
[2] Ora, dunque, figli miei,
trascorrete nella pazienza e nella dolcezza il numero dei vostri giorni,
affinché ereditiate il secolo futuro bis senza fine.
[3] Ogni colpo e ogni ferita
e bruciatura e ogni parola cattiva
[4] se vi vengono addosso a
causa del Signore, sopportateli, e pur potendo darli in restituzione, non restituiteli al prossimo , perché é il Signore che
restituisce ed egli vi sarà di vendicatore nel giorno del grande giudizio .
[5] Perdete l'oro e
l'argento per il vostro fratello, per ricevere un tesoro pieno nel giorno del
giudizio .
[6] All'orfano e alla vedova
tendete le vostre mani e secondo le vostre forze aiutate il misero ed essi si
troveranno come riparo al tempo della prova.
LI
[3] Ogni giogo triste e
pesante, se viene su di voi a causa del Signore, sopportatelo e così troverete
la vostra mercede nel giorno del giudizio.
[4] Al mattino e a
mezzogiorno e alla sera del giorno é buona cosa andare nella casa del Signore
a glorificare il creatore di tutte le cose.
[1] Beato chi apre il suo
cuore alle lodi e loda il Signore .
[2] Maledetto chi apre il
suo cuore all'insulto e alle calunnie contro il prossimo. [3] Beato chi apre
la sua bocca, benedicendo e glorificando il Signore.
[4] Maledetto chi apre la
sua bocca per la maledizione e la bestemmia al volto del Signore.
[5] Beato chi glorifica
tutte le opere del Signore.
[6] Maledetto chi insulta la
creazione del Signore.
[7] Beato chi considera le
fatiche delle sue mani per innalzarle.
[8] Maledetto chi mira a
cancellare le fatiche degli altri.
[9] Beato chi conserva i
fondamenti degli antichi padri,
[10] maledetto chi distrugge
le regole e i limiti dei suoi padri.
[11] Benedetto chi pianta la
pace ,
[12] maledetto chi abbatte
coloro che sono in pace .
[13] Benedetto chi dice:
pace e che ha la pace .
[14] Maledetto chi dice:
pace e non c'é pace nel suo cuore.
[15] Tutto questo si svelerà
sulla bilancia e nei libri nel giorno del giudizio terribile.
LIII
[1] Ora dunque, o miei
figli, preservate i vostri cuori da ogni ingiustizia; sulla bilancia ereditate
la luce nei secoli . Non direte, miei figli: "(Nostro) padre é con il Signore
e intercederà per noi per il (nostro) peccato".
[2] Vedete che tutte le
opere di ogni uomo io le scrivo
[3] e nessuno può
distruggere lo scritto della mia mano, perché il Signore vede tutto .
[4] Ora dunque, miei figli,
prestate orecchio a tutte le parole di vostro padre, a tutto quello che io vi
dico
LIV
[1] affinché vi siano in
eredità di riposo. E i libri che vi ho dato, non nascondeteli, (ma) spiegateli
a tutti quelli che lo vogliono, per vedere se riconosceranno le opere del
Signore.
LV
[1] Poiché, ecco, figli
miei, si avvicina il giorno del termine e il tempo fissato (mi) costringe e
gli angeli che vanno con me stanno davanti al mio volto
[2] e io domani salirò al
cielo più alto, mia eredità eterna.
[3] Per questo vi comando,
miei figli, di fare ogni buona volontà (davanti) al volto del Signore.
LVI
[1] Matusalemme rispose a
suo padre Enoc: "Che cosa gradito ai tuoi occhi, padre, che prepariamo cibi
davanti al tuo volto, affinché tu benedica le nostre case e i tuoi figli e
tutta la gente della tua casa? Tu glorificherai il tuo popolo e così poi
partirai".
[2] Enoc rispose a suo
figlio e disse: "Ascolta, figlio, da quando il Signore mi ha unto dell'olio
della sua gloria, non c'é stato cibo in me, né il cibo m'é gradito, né ho
voglia di cibo terrestre.
[1] Ma chiama
i tuoi fratelli e tutta la gente della nostra casa e gli anziani del popolo,
affinché io parli con loro e parta"
[2] Matusalemme si affrettò
e chiamò i suoi fratelli Regim e Ariim e Achazuchan e Charimion e tutti gli anziani del popolo e li
condusse davanti al volto di suo padre Enoc e si inchinarono a lui. Enoc li
accolse e li benedisse e rispose loro dicendo:
LVIII
[1] "Ascoltate, o figli. Ai
giorni di vostro padre Adamo, il Signore scese sulla terra a visitare essa e
tutta la sua creazione che egli stesso aveva creato.
[2] Il Signore chiamò tutti
gli animali della terra e ogni rettile della terra e tutti gli uccelli alati e
li condusse davanti al volto di vostro padre Adamo, affinché desse nomi a
tutti sulla terra .
[3] Il Signore li lasciò
accanto a lui e sottomise a lui tutto come inferiore, al secondo posto,
avendolo reso sordo per tutta sottomissione e obbedienza all'uomo . Poiché
egli ha fatto l'uomo signore di tutti i suoi possedimenti:
[4] su di loro non vi sarà
giudizio per ogni anima vivente, ma per l'uomo solo. [5] Per tutte le anime
degli animali nel grande secolo c'é un solo posto e un solo recinto e un solo
pascolo.
[6] Poiché l'anima degli
animali che il Signore ha creato, non sarà richiusa fino al giudizio e tutte
le anime accusano l'uomo. Chi pascola male l'anima degli animali commette
iniquità verso la propria anima.
LIX
[2] Ma chi conduce un
sacrificio di animali puri, é guarigione, egli guarisce la sua anima e chi
porta un sacrificio di uccelli puri, é guarigione, guarisce la sua anima.
[3] Tutto ciò che voi avete
per cibo, legatelo per le quattro zampe, é guarigione, egli guarisce la sua
anima.
[4] Chi mette a morte ogni
animale senza legarlo, é cattivo costume, commette iniquità verso la sua
anima.
[5] Chi fa del male a un
animale in segreto, é cattivo costume, egli commette iniquità verso la sua
anima.
LX
[1] Chi fa del male a
un'anima umana fa male alla sua anima e non c'é per lui guarigione nei secoli.
[2] Chi commette
un'uccisione mette a morte la sua anima e non c'é per lui guarigione nei
secoli.
[3] Chi spinge un uomo nella
rete ci resta impigliato lui stesso: non c'é per lui guarigione nei secoli
[4] e chi spinge un uomo in
giudizio, il suo giudizio non verrà meno nei secoli .
LXI
[1] Ora dunque, o figli
miei, astenete il vostro cuore da ogni ingiustizia che il Signore ha in orrore
e più ancora da ogni anima vivente, quante ne ha create il Signore .
[2] Ciò che un uomo domanda
al Signore per la sua anima, così lo faccia per ogni anima viva. Perché nel
grande secolo (1 bis) molti rifugi sono preparati per l'uomo, dimore molto
buone, dimore cattive senza numero.
[3] Beato chi va nelle case
benedette, (poiché) nelle cattive non c'é soggiorno. [4] Un uomo, quando mette
una parola nel (suo) cuore di portare un dono davanti al volto del Signore e
le sue mani non lo fanno, allora il Signore respinge il lavoro delle sue mani
ed egli non ottiene nulla .
[5] Se le sue mani lo fanno
e il suo cuore mormora e non cessa la sofferenza del suo cuore, la sua
mormorazione é senza frutto.
LXII
[1] Beato l'uomo che nella
sua pazienza porta un dono davanti al volto del Signore, perché troverà
ricompensa.
[2] Un uomo quando con la
sua bocca fissa un termine per portare un dono davanti al volto del Signore e
lo fa, allora troverà ricompensa. Ma se adempie la sua parola dopo aver
passato il tempo fissato, il suo pentimento non é gradito
[3] perché ogni ritardo fa
scandalo.
LXIII
[1] Un uomo quando copre chi
é nudo e dà pane all'affamato troverà ricompensa, [2] ma se il suo cuore
mormora, allora egli fa una perdita e non ci sarà rimunerazione. [3] Quando il
povero é sazio e il suo cuore é sprezzante, allora perde tutta la sua opera
buona e non otterrà (nulla), [4] perché il Signore detesta ogni uomo
sprezzante".
LXIV
[1] Accadde che quando Enoc
ebbe parlato ai suoi figli e ai principi del popolo, tutto il suo popolo e
tutti i suoi vicini udirono che il Signore chiamava Enoc. Si consultarono
tutti dicendo: "Andiamo e salutiamo Enoc".
[2] Si radunarono fino a
duemila uomini e vennero fino al luogo Azuchan
dove c'erano Enoc e i suoi figli
[3] e gli anziani del popolo
. Salutarono Enoc,
[4] dicendo: "Tu, benedetto
(davanti) al Signore re eterno, benedici ora il tuo popolo e glorificaci
(davanti) al volto del Signore ,
[5] perché il Signore ti ha
scelto per porti (come) colui che toglie i nostri peccati" .
[6] Enoc rispose al suo
popolo, dicendo:
LXV
[1] "Ascoltate, miei figli:
prima che tutte le cose fossero, prima che avesse luogo tutta la creazione, il
Signore stabilì il secolo della creazione e dopo questo fece tutta la sua
creazione visibile e invisibile
[2] e dopo tutto ciò creò
l'uomo secondo la sua immagine e mise in lui gli occhi per vedere e le
orecchie per udire e il cuore per pensare e la ragione per consigliare .
[3] Allora il Signore liberò
il secolo a causa dell'uomo e lo divise in tempi
[4] e in ore, perché l'uomo
mediti i cambiamenti dei tempi e la (loro) fine, l'inizio e la fine degli anni
e dei mesi e dei giorni e delle ore e perché calcoli la morte della sua vita.
[6] Quando avrà fine tutta
la creazione che il Signore ha creato e ogni uomo andrà al grande giudizio del
Signore,
[7] allora i tempi periranno
e non ci saranno più anni, né mesi né giorni e le ore non saranno più contate,
[8] ma sorgerà un solo
secolo. Tutti i giusti che sfuggiranno al grande giudizio del Signore si
uniranno al grande secolo e il secolo insieme si unirà ai giusti e saranno
eterni.
[9] In essi non ci sarà più
fatica né dolore né afflizione né attesa di violenza né pena né notte né
tenebra,
[10] ma avranno una grande
luce per l'eternità e un muro indistruttibile e avranno un grande paradiso ,
riparo di un soggiorno eterno.
[11] Beati i giusti che
sfuggiranno al grande giudizio del Signore, perché i (loro) volti
risplenderanno come il sole .
LXVI
[1] Or dunque, miei figli,
preservate le vostre anime da ogni ingiustizia, da tutto ciò che il Signore ha
odiato . [2] Camminate davanti al volto del Signore e servite lui solo e
portate ogni offerta davanti al volto del Signore. [4] Poiché se levate lo
sguardo al cielo, là c'é il Signore, poiché il Signore ha creato i cieli. Se
posate lo sguardo sulla terra e sul mare e pensate alle cose sotterranee,
anche là c'é il Signore, perché il Signore ha creato tutte le cose. [5]
Nessuna azione sarà nascosta al volto del Signore. [6] Nella pazienza, nella
dolcezza e nell'afflizione delle vostre tribolazioni, uscite da questo secolo
di sofferenza". Dopo il riassunto della metafisica enochica quello della morale.
LXVII
[1] Mentre Enoc conversava
col suo popolo, il Signore mandò tenebre sulla terra e ci fu oscurità e
l'oscurità coprì gli uomini che stavano con Enoc. [2] Gli angeli si
affrettarono e gli angeli presero Enoc e lo innalzarono nel cielo più alto e
il Signore l'accolse e lo pose davanti al suo volto nei secoli. L'oscurità si
allontanò dalla terra e ci fu luce [3] e il popolo vide e comprese in che modo
Enoc era stato preso e glorificarono Dio e andarono nelle loro case.
LXVIII
[5] Matusalemme e i suoi
fratelli, i figli di Enoc, si affrettarono e costruirono un altare nel luogo Azuchan di dove Enoc era stato preso [6] e presero
montoni e buoi e li sacrificarono (davanti) al volto del Signore. [7]
Chiamarono tutto il popolo che era venuto con loro alla letizia e il popolo
portò doni ai figli di Enoc e fecero letizia e gioia per tre giorni.
LXIX
[1] Nel terzo giorno, al
tempo della sera, gli anziani del popolo parlarono a Matusalemme, dicendo:
"Vieni e sta' (davanti) al volto del Signore e (davanti) al volto del tuo
popolo e di fronte all'altare del Signore e sarai glorificato nel tuo popolo".
[2] Matusalemme rispose al suo popolo: "Oh, il Signore, Dio di mio padre Enoc,
é lui stesso che si innalzerà un sacerdote sul suo popolo". [3] Il popolo
attese tutta quella notte nel luogo Azuchan [4] e
Matusalemme restò presso l'altare e pregò il Signore e disse: "Signore di
tutto il secolo, che sei l'unico, che hai scelto nostro padre Enoc, tu,
Signore rivela un sacerdote per il tuo popolo e fa intendere ai cuori di
temere la tua gloria e di fare tutto secondo la tua volontà". [5] Matusalemme
si addormentò e il Signore gli apparve in una visione notturna e gli disse:
"Ascolta, Matusalemme, io sono il Signore, Dio di tuo padre Enoc; ascolta la
voce del tuo popolo e sta di fronte a loro e di fronte al mio altare e ti
glorificherò di fronte a questo mio popolo per tutti i giorni della tua vita".
[6] Matusalemme, levatosi dal suo sonno, benedisse colui che gli era apparso.
[7] Gli anziani del popolo si rivolsero il mattino a Matusalemme e il Signore
Dio diresse il cuore di Matusalemme ad ascoltare la voce del popolo ed egli
disse loro: "Il Signore nostro Dio, ciò che é bene ai suoi occhi, lo faccia su
questo suo popolo". [8] Sarsan , Charmis e Zazas e gli
anziani del popolo si affrettarono e avvolsero Matusalemme in una veste
splendida e misero una corona brillante sul suo capo. [9] Il popolo si
affrettò e il popolo condusse montoni e buoi e degli uccelli tutto ciò che é
accuratamente scelto, a Matusalemme da sacrificare (davanti) al volto del
Signore e di fronte al popolo. [10] Matusalemme salì al luogo di sacrificio
del Signore, come la stella del mattino che si alza e tutto il popolo andò al
suo sèguito. [11] Matusalemme stette presso l'altare e tutto il popolo intorno
all'altare. [12] Gli anziani del popolo, presi i montoni e i buoi, li legarono
per le quattro zampe e li posero a capo dell'altare [13] e il popolo disse a
Matusalemme: "Prendi il tuo coltello e sgozza questi (animali) accuratamente
scelti (davanti) al volto del Signore". [14] Matusalemme tese le sue mani al
cielo, invocò il Signore, dicendo: "Ahimé, o
Signore! Chi sono io per stare a capo del tuo altare e alla testa di tutto il
tuo popolo? [15] Ora, o Signore, Signore, getta lo sguardo sul tuo servo e
sulla testa di tutto il tuo popolo e su tutto ciò che é stato accuratamente
scelto e dà la grazia al tuo servo di fronte a questo popolo perché comprenda
che sei tu che hai stabilito un sacerdote per il tuo popolo". [16] Accadde
che, mentre Matusalemme pregava, l'altare fu scosso e il coltello si sollevò
dall'altare e il coltello balzò nelle mani di Matusalemme di fronte a tutto il
popolo. Tutto il popolo si mise a tremare e glorificò il Signore. [17]
Matusalemme fu onorato (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il
popolo da quel giorno. [18] Matusalemme prese e sgozzò tutto ciò che era
venuto dal popolo. Il popolo gioì e fu in letizia davanti al volto del Signore
e al volto di Matusalemme in quel giorno [19] e poi se ne andarono nelle loro
case.
LXX
[1] Matusalemme da quel
giorno stette a capo dell'altare e a capo di tutto il popolo. Nel 1480 visitò
tutta la terra e ricercò tutti coloro che avevano creduto nel Signore e coloro
che avevano cambiato li corresse e li convertì e non si trovò un uomo che si
allontanasse dal volto del Signore per tutti i giorni che visse Matusalemme.
[2] Il Signore benedisse Matusalemme ed ebbe benevolenza per i suoi sacrifici
e per i suoi doni e per tutto il servizio che egli servì (davanti) al volto
del Signore. [3] Dopo il termine dei giorni di Matusalemme, il Signore gli
apparve in una visione notturna e gli disse: "Ascolta, Matusalemme, io sono il
Signore , Dio di tuo padre Enoc. Voglio che tu sappia che sono finiti i giorni
della tua vita e si é avvicinato il giorno del tuo riposo. [4] Chiama Nir il secondo figlio di tuo figlio Lamech e rivestilo
delle tue vesti sacre e lo porrai presso il mio altare e gli dirai tutto ciò
che gli avverrà nei suoi giorni. Perché si avvicinano i tempi della
distruzione di tutta la terra e di ogni uomo e di tutto ciò che si muove sulla
terra. [5] Poiché nei suoi giorni ci sarà un grande disordine sulla terra,
perché l'uomo é diventato invidioso del suo prossimo e popolo si scaglierà
contro popolo e nazione solleverà guerra contro nazione, tutta la terra si
riempirà di sangue e di malvagio disordine. [6] Per di più abbandoneranno il
loro creatore e adoreranno ciò che é fisso nel cielo e ciò che cammina sulla
terra e le onde del mare e l'Avversario esulterà e gioirà delle loro (11 bis)
opere per la mia afflizione. [7] Tutta la terra cambierà il suo ordine e ogni
frutto e ogni erba cambieranno i loro tempi perché aspetteranno il tempo della
distruzione. E tutte le nazioni cambieranno sulla terra per la mia afflizione.
[8] Allora io comanderò all'abisso: esso uscirà e si precipiterà sulla terra e
i depositi delle acque celesti usciranno e si precipiteranno sulla terra in
una grande materia secondo la prima materia [9] e tutta la costituzione della
terra perirà e tutta la terra sarà scossa e sarà privata della sua saldezza da
quel giorno. [10] Allora io preserverò Noé, figlio
primogenito di tuo figlio Lamech e farò sorgere
dal suo seme un altro mondo e il suo seme durerà nei secoli. [11] Matusalemme,
levatosi dal suo sonno, si afflisse grandemente del sogno. Chiamò tutti gli
anziani del popolo e raccontò tutto quanto gli aveva detto il Signore e la
visione di ciò che gli era apparso dal Signore. [12] Il popolo s'afflisse
della sua visione e gli rispose: "Il Signore ha il potere di fare secondo la
sua volontà e ora fa tutto come il Signore ti ha detto". [13] Matusalemme
chiamò Nir, il secondo figlio di Lamech e lo rivestì con le vesti del sacerdozio di
fronte a tutto il popolo e lo pose a capo dell'altare e gli insegnò tutto
quanto (doveva) fare tra il popolo. [14] Matusalemme disse al popolo: "Ecco Nir, egli sarà di fronte a voi, da questo giorno,
la guida dei principi". [15] Il popolo rispose a Matusalemme: "Lo sia per noi
e sia la parola del Signore, come l'ha detta a te". [16] Mentre Matusalemme
parlava al popolo, il suo animo si turbava e piegò le ginocchia e stese le sue
mani al cielo e pregò il Signore e mentre egli pregava, il suo spirito uscì.
[17] Nir e tutto il popolo si affrettarono e
costruirono un sepolcro per Matusalemme e posero per lui l'incenso e la canna
e molte cose sacre. [18] Nir e il popolo andarono,
sollevarono il corpo di Matusalemme e lo posero nel sepolcro che gli avevano
costruito e lo ricoprirono. [19] Il popolo disse: "Benedetto é stato
Matusalemme (davanti) al volto del Signore e di fronte a tutto il popolo". Di
là si riunirono e Nir disse al popolo:
"Affrettatevi oggi, portate il montone e il toro e la tortora e la colomba,
affinché sacrifichiamo (davanti) al volto del Signore e rallegratevi oggi e
poi andate nelle vostre case". [20] Il popolo ascoltò Nir
il sacerdote, si affrettarono e condussero (gli animali) e li legarono a capo
dell'altare. [21] Nir prese il coltello del
sacrificio e sacrificò (davanti) al volto del Signore. [22] Il popolo si
affrettò e fece (ciò che doveva) e gioì; (davanti) al volto del Signore tutto
il giorno glorificarono il Signore Dio salvatore di Nir
e di fronte al popolo. Da quel giorno ci fu pace e ordine su tutta la terra
nei giorni di Nir, per02 anni. [23] Dopo questo il
popolo si allontanò dal Signore e cominciarono a essere invidiosi l'uno
dell'altro e popolo si sollevava contro popolo e nazione si levò in guerra
contro nazione [26] e ci fu grande turbolenza. Nir,
il sacerdote, l'udì e si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: "Il tempo
é giunto, piaccia a Dio e la parola che il Signore ha detto a Matusalemme,
padre di mio padre".
[1] Ecco, la moglie di Nir, Sofonim , essendo
sterile non aveva generato (figli) a Nir. [2] Sofonim era al tempo della vecchiaia e nel giorno
della morte e concepì nel suo grembo e Nir il
sacerdote non aveva dormito con lei dal giorno nel quale il Signore lo aveva
posto di fronte al popolo. [3] Sofonim ebbe
vergogna e si nascose tutti i giorni e nessuno del popolo lo venne a sapere.
[4] Era al giorno del parto e Nir si ricordò di
sua moglie e la chiamò da lui nella (sua) casa per conversare con lei. [5] Sofonim andò da suo marito ed ecco, era gravida al
tempo del parto. [6] Vedendola, Nir si vergognò
grandemente di lei e le disse: "Perché hai fatto questo, o donna, e mi hai
svergognato di fronte a tutto il popolo? Ora vattene da me, va dove hai
concepito la vergogna del tuo ventre, perché io non insudici le mie mani su di
te e pecchi (davanti) al volto del Signore". [7] Sofonim
rispose a suo marito, dicendo: "Ecco, o mio signore, il tempo della mia
vecchiaia e non c'é stato in me l'ardore della giovinezza e non so come é
stata concepita l'indecenza del mio grembo". [8] Nir
non la credette e Nir
le disse una seconda volta: "Vattene da me, perché non ti colpisca e pecchi
(davanti) al volto del Signore". [9] Accadde che mentre Nir parlava a sua moglie, Sofonim cadde ai
piedi di Nir e morì. [10] Nir
si afflisse grandemente e disse nel suo cuore: "Le é forse successo per la mia
parola?" . [11] E ora, misericordioso (é) il Signore eterno, perché la mia
mano non é stata su di lei" . [12] Nir si affrettò
e chiuse la porta della sua casa e andò da suo fratello Noé e gli raccontò tutto ciò che era successo a sua moglie. [13] Noé si affrettò verso la camera di suo fratello e
l'aspetto della moglie di suo fratello (era) nella morte e il suo ventre (era)
nel tempo del parto . [14] Noé disse a Nir: "Non essere afflitto, Nir, fratello mio, perché il Signore oggi ha coperto la nostra
vergogna, perché nessuno del popolo lo sa e [15] ora affrettiamoci,
seppelliamola e il Signore coprirà la nostra onta". [16] Posero Sofonim su un letto, la rivestirono di vesti nere,
chiusero la porta e scavarono tombe in segreto. [17] Quando furono usciti
verso la sua tomba, il fanciullo uscì dal cadavere di Sofonim ed era seduto sul letto. Noé e Nir entrarono per seppellire Sofonim e videro il fanciullo seduto presso il cadavere, che stava
asciugando il suo vestito. [18] Noé e Nir si spaventarono molto: il fanciullo era
infatti compiuto nel corpo, parlava con la sua bocca e benediceva il Signore.
[19] Noé e Nir lo
guardarono molto, dicendo: "Questo (viene) dal Signore, fratello mio". Ed ecco
il sigillo del sacerdozio (era) sul suo petto ed (era) glorioso d'aspetto.
[20] Noé disse a Nir:
"Fratello, ecco che il Signore rinnova la dimora della santificazione dopo di
noi". [21] Nir e Noé
si affrettarono e lavarono il fanciullo e lo rivestirono delle vesti del
sacerdozio. Nir gli diede i pani benedetti ed egli
mangiò. E lo chiamarono col nome di Melchisedec.
[22] Noé e Nir presero
il corpo di Sofonim, la svestirono delle vesti
nere, lavarono il suo corpo e la vestirono di vesti luminose e scelte e le
costruirono un'altra tomba. [23] Noé, Nir e Melchisedec
andarono e la seppellirono pubblicamente (e) onorevolmente. Noé disse a suo fratello: "Custodisci il fanciullo
in segreto fino al tempo (favorevole), perché il popolo é diventato malvagio
su tutta la terra e, vedendolo, in qualche modo lo faranno morire". Noé andò al suo luogo. [24] Ed ecco tutte le
iniquità su tutta la terra nei giorni di Nir. [25] Nir si affliggeva assai più per il fanciullo,
dicendo: "Che cosa farò di lui?". Tendendo le sue mani verso il cielo, Nir invocò il Signore, dicendo: "Ahimé,
o Signore eterno, tutte le iniquità si sono moltiplicate sulla terra nei miei
giorni e io comprendo che la nostra fine é vicina. [26] Ora, Signore, che
cos'é l'apparizione di questo fanciullo e qual é il suo destino e che cosa
farò di lui, perché non sia coinvolto con noi in questa distruzione?". [27] Il
Signore udì Nir, gli apparve in una visione
notturna e gli disse: "Ecco, Nir, una grande
perdizione ha già avuto luogo sulla terra: non la soffrirò, né la sopporterò
più. Ecco, io penso di far cadere in breve giù sulla terra una grande
distruzione; [28] ma per il fanciullo non preoccuparti, Nir, poiché io tra poco manderò il mio arcangelo Michele e prenderà il
fanciullo e lo deporrà nel paradiso dell'Eden. [29] Non perirà con quelli che
devono perire e io l'ho mostrato e sarà il mio sacerdote dei sacerdoti nei
secoli Melchisedec; io lo santificherò e lo
trasformerò in un grande popolo che mi santificherà". [30] Nir, levatosi dal suo sonno, benedisse il Signore
che gli era apparso, dicendo: "Benedetto il Signore Dio dei nostri padri, che
non ha dato biasimo al mio sacerdozio nel sacerdozio dei miei padri, perché la
tua parola ha creato un grande sacerdote nell'utero di Sofonim mia moglie. [31] Poiché io non avevo discendenza e questo
fanciullo sia al posto della mia discendenza ed egli diventerà mio figlio e tu
lo conterai con i tuoi servi, [32] con Sonfi e Onoch e Rusi e Milam e Seruch e Arusan, Nail ed Enoc e
Matusalemme e il tuo servo Nir [33] e Melchisedec sarà il capo dei sacerdoti in un'altra
stirpe. [37] So infatti che questa stirpe finirà nella confusione e che tutti
periranno e Noé mio fratello sarà conservato in
un'altra stirpe per la procreazione e dalla sua stirpe sorgerà un popolo
numeroso e Melchisedec diventerà il capo dei
sacerdoti in un popolo di un regno che ti serve, o Signore.
LXXII
[1] Accadde che quando il
fanciullo ebbe terminato quaranta giorni nella dimora di Nir, il Signore disse all'arcangelo Michele : "Scendi sulla terra da Nir il sacerdote e prendi il fanciullo Melchisedec che é con lui e ponilo nel paradiso
dell'Eden in custodia. Infatti già si é avvicinato il tempo e io lascerò
andare tutte le acque sulla terra e perirà tutto ciò che c'é sulla terra [2] e
io lo rialzerò in un'altra stirpe e Melchisedec
sarà il capo dei sacerdoti in quella stirpe. [3] Michele si affrettò e volò
giù di notte. Nir dormiva di notte sul suo letto e
Michele, apparsogli gli disse: "Così parla il Signore a Nir: Consegnami il fanciullo che ti ho affidato". [4] Nir non riconobbe colui che gli parlava e il suo
cuore era turbato: "Il popolo, venuto a sapere del fanciullo, disse, lo
prenderà e l'ucciderà? Poiché il cuore del popolo é diventato malvagio davanti
al volto del Signore". Rispose a Michele e disse: "Io non ho (nessun)
fanciullo e non riconosco chi parla con me". [5] Michele gli rispose: "Non
temere, Nir, io sono l'arcangelo Michele. Il
Signore mi ha mandato ed ecco, io prenderò oggi il tuo fanciullo e andrò con
lui e lo deporrò nel paradiso dell'Eden". [8] Nir
si ricordò del suo primo sogno e credette e
rispose a Michele: "Benedetto il Signore che ti ha mandato oggi da me e ora
benedici il tuo servo Nir e prendi il fanciullo e
fa di lui tutto ciò che ti é stato detto". [9] Gabriele prese il fanciullo Melchisedec quella notte sulle sue ali e lo depose
nel paradiso dell'Eden. [10] Nir si levò il
mattino e andò in casa e non trovò il fanciullo . Nir
ne ebbe gioia e afflizione grandemente, perché aveva il fanciullo al posto di
un figlio.
LXXIII
Al nostro Dio gloria sempre
e adesso e ognora e nei secoli dei secoli. Amen.