La Massoneria medievale, quella dei costruttori di
cattedrali, era pertanto organizzata in entità autonome: le Logge. Ed è per tale
autonomia che, anch'oggi, s'usa dire: <<la Loggia è sovrana>>. È perciò che la
presenza, per alcuni antichi raggruppamenti rituali, di centri di riferimento
quali Strasburgo, Colonia o York, non deve far pensare che, a quell'epoca, siano
esistiti organismi societari e direttivi paragonabili alle attuali Grandi Logge.
Nel modo stesso, in cui era diversa la struttura organizzativa anche il livello
culturale dei maestri, era ben altro da quello che adesso noi immaginiamo
figurandoci quei massoni operativi come semplici operai o, al più, quali esperti
capi-mastri:6 in effetti, le nozioni tecniche prima citate erano
applicate ed adattate ma, in linea di massima, sarebbe più giusto affermare che
erano subordinate ed espressamente derivavano dalle esigenze di una prospettiva
simbolica nota come <<philosophia hermetica>>. Ogni particolare dei
grandi edifici religiosi medievali, dalla disposizione generale del progetto ai
dettagli architettonici e scultorei - sempre interpretabili ricorrendo a quel
peculiare linguaggio - testimonia quanto profondo fosse questo legame. Legame,
che era il prodotto, all'epoca della cristianizzazione dell'Impero di Roma,
della confluenza, avvenuta nei collegia fabrorum,7 tra il
pitagorismo ivi dominante, l'ermetismo dall'Egitto ellenistico8 e -
portata dal Cristianesimo - quella corrente ebraica9 (salomonica),
che, in tanti modi, ha poi profondamente determinato tutte le ritualità
massoniche.10
Prima delle radicali modifiche apportate alla
società europea (che s'identificava con la Cristianità) dall'avvento del mondo
moderno, le organizzazioni compagnoniche dei costruttori erano diffuse su tutto
il continente dove avevano, nel senso dianzi accennato, un carattere nettamente
operativo. Quest'aggettivazione non deve far pensare che, dalle Logge, fossero
esclusi personaggi non strettamente legati al mestiere: essi sono invece quelli
che ritroviamo sotto la qualifica di "accettati". Anzi, due indispensabili
"ufficiali" di Loggia lo erano per definizione: il medico ed il cappellano. Per
quest'ultimo, esistevano speciali condizioni ed in virtù di esse, la sua
iniziazione avveniva in una loggia a tal fine costituita: la Lodge of Jakin.
Il nome di quest'ufficiale era pertanto quello di Brother Jakin.
Per seguire gli sviluppi storici, che hanno
portato al nascere della Massoneria moderna (speculativa), è necessario fissare
la nostra attenzione sulle isole britanniche, dove si sono appunto verificati
gli eventi per tale indirizzo determinanti. La costituzione dello "stato"
medievale era basata su una parcellizzazione e privatizzazione del potere nei
feudi ed ogni classe, gerarchicamente ordinata, aveva le sue strutture di
riferimento tanto che, tale costituzione, poteva essere, appunto, definita
corporativa. In questo senso, anche il segreto11 non era soltanto
peculiare a particolari organismi, quali, nel nostro caso, la Massoneria
operativa ma faceva parte di quella separatezza, che compartimentava ogni
articolazione della società. È con la prevaricazione regia, nei confronti della
Chiesa prima, con la distruzione del sistema feudale poi e la conseguente crisi
dell'aristocrazia che, attraverso i sempre più estesi e pervasivi poteri della
corona, si mettono le basi dello stato moderno. Tutto è regolamentato e
centralizzato ed a quest'occhiuta presenza nessuno ha diritto di opporre quell'autonomia
e riservatezza fino allora tanto naturali entrambe: è a quel punto che sorge
l'odio per il "segreto", così caratteristico di quell'illusorio ed astratto
ideale d'eguaglianza, cui tanto ci si reclama nel mondo moderno. Ogni
cambiamento è un processo continuo, ogni modificazione ha sempre avuto dei
precedenti, ogni agente dell'innovazione ha la sua giustificazione negli errori
e nelle ottusità degli attori della controparte ma è tuttavia da rilevare come,
tra il 1580 ed il 1620, sia da collocare il passaggio dall'Inghilterra medievale
a quella moderna e come Lord Francis Bacon, Baron of Verulam, Viscount of St.
Alban12 sia stato uno dei motori politici e filosofici di questa
trasformazione. Il suo ruolo, per la storia delle idee nel mondo anglosassone,
è, in qualche modo, paragonabile a quello di Cartesio:13 in tutti e
due la spinta antitradizionale è molto forte, proponendosi entrambi il problema
dell'elaborazione di un metodo reso indipendente dalle forme dell'antico sapere.
La differenza tra loro può essere sommariamente riassunta affermando che la
ragione cartesiana è necessaria non potendo essere diversa da sé e per questo
non può essere smentita e neppure richiede ulteriori conferme mentre, per Bacone,
tale necessità non si pone, dovendosi, qualsiasi ragionamento, sottoporre al
vaglio della prova (inductive logic with trial and error): soltanto la
verifica della sua utilità sarà la dimostrazione della sua rispondenza alla
realtà naturale. Non la contemplazione dunque ma la comprensione della natura
nei suoi processi sarà lo scopo del metodo: la scienza guida all'azione e l'uomo
può quanto sa. Questo principio si applica al mondo fisico ed a quello umano: il
primo si sottomette con la tecnica mentre chi conosce l'intima essenza del
secondo è destinato all'impero.
La visione del mondo di Bacone, anche messa a
confronto con quella di Cartesio, considerato il fondatore del pensiero moderno,
appare assai più lontana di questa da qualsivoglia impronta tradizionale: mentre
nel filosofo francese resta, nel concetto delle idee innate, qualche traccia di
metafisica, in lui, si fa soltanto riferimento ad una trama, che, soggiacente al
reale, ne è come una costante, una struttura assoluta (schematismus latens)
ed immodificabile dal vortice fenomenico (he identified four non-rational
neuro-ontological and epistemological interpretive idola for eliminating
distortions and prejudices from perceptions). Da quali influssi può essere
stata determinata una visione tanto innovativa e diremmo anche spregiudicata?
Nei molti segreti che velano la vita di quest'uomo singolare, c'è anche chi ha
supposto come la sua nascita sia stata il frutto della relazione tra la regina
Elisabetta ed il favorito Robert Dudley Conte di Leicester, al quale, da
ragazzo, fu assegnato, dal padre Duca di Northumberland, un precettore nella
persona del dottissimo John Dee.14 Imbevuto di cultura ermetica, era
costui un uomo affascinante e geniale, considerato un filosofo ma soprattutto un
mago.15 Questo non gli impediva di scendere a più pratiche e
politiche considerazioni: sosteneva - significativa coincidenza baconiana - la
necessità di un'educazione utilitaristica improntata ad un'etica puritana
dell'utile ed il suo umanesimo era totale, non concependo limiti alle
possibilità dell'uomo.16 Per le strette relazioni esistenti tra loro,
fu del tutto naturale che Dudley lo introducesse a corte, dove divenne
consigliere ed astrologo della Regina. Intanto, l'educazione del giovane Bacone,
sembra dipendesse più che dalle cure di Lady Ann e di Sir Nicholas Bacon ed a
conferma delle suddette supposizioni, dalla segreta, attenta supervisione di
Elisabetta. Fu soltanto quando Bacone aveva ventuno anni che avvenne un incontro
tra i due: in un pomeriggio dell'11 Agosto 1582, egli, in compagnia di Mr.
Phillipes, un criptografo alle dipendenze di Sir Francis Walsingham, il capo di
quello che oggi definiremmo il servizio segreto del regno, andò a far visita a
Dee nella sua casa di Mortlake,17 dov'era custodita la più ricca
biblioteca privata d'Inghilterra. Motivo della visita18 era di far
vagliare da un esperto le possibilità criptografiche insite nella tecnica
cabalistica nota come gematria. Sembra sia stato lo stesso Dee, molto
interessato al Bacon (Roger), alchimista del XIII sec., a suggerire al
promettente omonimo giovane, la lettura delle opere di quell'antico maestro;
tale episodio potrebbe spiegare alcune delle similitudini oggi riscontrabili nel
loro pensiero.19 Soltanto più tardi, quando, succeduto al trono
Giacomo I (Stuart), di tutt'altro avviso verso l'aspetto occulto della realtà
che non la disponibile Regina (Tudor), Bacone preferì dissimulare questo lato
della sua personalità, facendo propria la massima shakespeariana <<discretion
is the better part of valor>>.20
La sapienza ermetica di Dee ed i nostri precedenti
riferimenti massonici allo stesso ambito, impongono alcune precisazioni. Come
abbiamo visto testé, sia Dee, sia Bacone presentano un pensiero le cui linee di
fondo hanno poi avuto, nella storia della cultura occidentale, sviluppi dai
tratti fortemente antitradizionali21 mentre le considerazioni, sul
ruolo nell'operare massonico, di questa speciale "philosophia" fanno
presupporre tutto il contrario. C'è dunque contraddizione? Come è stato prima
precisato, l'origine della scienza ermetica e di quella che potremmo chiamare la
sua tecnica: l'alchimia, si collocano nell'Egitto ellenistico, dove, il greco
Hermes era fatto corrispondere al dio Thoth ovvero al principio
ispiratore dal quale traeva autorità e conoscenza quell'antico sacerdozio.
Questa scienza, c'è pervenuta singolarmente isolata dal suo contesto,
inserendosi prima nel Tasawwuf22 e poi, in alta epoca
medievale, transitando nelle equivalenti organizzazioni cristiane. La condizione
di essa sarebbe stata quindi di perfetta ortodossia solo nel caso fosse stata
accolta ed integrata in un ordine tradizionale completo. Presentava però alcuni
rischi connessi e alla sua natura di singolare, erratico masso distaccato dalla
rocca scomparsa di un'antica sapienza e - poiché le scienze,23
socialmente, erano appannaggio del secondo stato - il "pericolo" poteva essere
incrementato per il ruolo, non sempre corretto, giocato dall'aristocrazia nella
società ospitante. Per la prima condizione, c'era il rischio che tale scienza
potesse tendere, con l'allontanarsi dal principio metafisico informatore, ad uno
sviluppo autonomo e, di fatto, preso un indirizzo meramente naturalistico, fu da
lì che senz'altro venne uno dei maggiori contributi all'attivazione nell'uomo
europeo di quell'ansia d'azione sempre, spasmodicamente, intesa a sottomettere e
servirsi degli elementi. Per la seconda condizione, essendo la metafisica,
virtuale appannaggio del sacerdozio, ove i nobili a quest'ultimo si fossero
ribellati, le possibilità di deviazione erano evidenti. Ebbene, è noto come in
Inghilterra, sin dal 1531, il Re, con un atto di vera e propria usurpazione, si
fosse proclamato capo di quella Chiesa; in aggiunta poi a quelle che potevano
essere le loro caratteristiche ed inclinazioni personali, si può anche prendere
atto di come Dee fosse un gentleman24 e Bacone un altissimo
esponente della nobility.25 Oltre a queste peculiari
circostanze dell'Inghilterra, da qualche tempo (1307), era stato eliminato, per
opera del Re di Francia e del Papa a lui sottomesso,26 uno dei
kateconeV27
di riferimento nell'ordinamento della Cristianità: la milizia templare, la
quale assommava in sé il potere spirituale e quello temporale. È quindi palese
come il momento storico ed il luogo fossero tra i più opportuni per sferrare,
con lusinghevoli influenze e potenti suggestioni, un nuovo attacco alle
strutture tradizionali della società.
L'offensiva generale, alla quale il suddetto episodio
appartiene, si è sviluppata in più tempi ed è tuttora in corso; le fasi,
determinanti l'allontanamento dell'Occidente dalle radici della propria
tradizione, sono pertanto in successione e vedono il punto di partenza d'ognuna,
diversamente localizzato: non si tratta quindi di "criminalizzare" uno specifico
paese o un singolo popolo, perché anch'esso è un errore, che a sua volta genera
mostri e rientra nella studiata ricerca di quella generalizzata confusione
sempre tanto utile a nascondere i veri attori. Si può dire invece che queste
forze dell'eversione, di volta in volta, "cavalchino" più destrieri,28
sfruttando etnie ed aree geografiche, secondo le esigenze d'avanzamento del
progetto. Tutti i periodi storici nei quali tali impulsi, in particolare,
s'attivano debbono avere certe caratteristiche onde garantire successo
all'iniziativa; resta però il fatto che non si tratta soltanto di privilegiare
una certa "qualità" del tempo ma, affinché l'operazione riesca, è naturalmente
richiesta la presenza di intelligenti "esecutori" ovvero di agenti motivati e
consapevoli. In questo caso, l'intervento diretto, attivo dell'uomo è del tutto
analogo a quello col quale s'organizza la discesa, la presenza e la permanenza
delle influenze di carattere spirituale.29 Soltanto che, in questo caso, ben
diversa è la loro natura, essendo gli influssi in questione appartenenti agli
strati inferiori del mundus subtilis o psichico che dir si voglia ed
anche se ciò possa sembrare bizzarro, è proprio nell'ambito della magia, lato
sensu, che tutto questo si svolge: l'aggregato psichico, individuale o
collettivo che sia, resta puramente virtuale rispetto al "celebrante" sino a che
l'"operazione"30 non è compiuta. Ciò fatto, esso, uscendo dall'indistinzione
nella quale, in precedenza, si trovava, s'attualizza rendendosi disponibile ai
più diversi scopi. Giustamente, René Guénon ha definito i movimenti che così
agiscono contro-iniziazione, sia per certe similitudini formali31 con le società
iniziatiche, delle quali sono come un'immagine invertita, sia perché
l'iniziazione <<incarne véritablement l' "esprit" d'une tradition, et aussi
ce qui permet la réalisation effective des états "supra-humains", il est évident
que c'est à elle que doit s'opposer le plus directement (dans la mesure
toutefois où une telle opposition est concevable) ce dont il s'agit ici, et qui
tend au contraire, par tous les moyens, à entraîner les hommes vers l'"infra-humain">>.32
Da quanto sinora esposto, appare abbastanza chiaro che, le persone, in
quest'ultimo e preciso senso realmente fattive e partecipi, non siano, nel loro
più profondo sentire, veramente "moderne" ma che, l'insieme delle idee
(progressismo, evoluzionismo, razionalismo, meccanicismo…) diffuse negli ultimi
secoli, altro non rappresenti che un mezzo a giustificazione di un fine; il
quale, si colloca nel pervenire - attraverso la preventiva distruzione del
patrimonio dottrinario trasmesso ab immemorabili - alla costituzione di
un'universale contraffazione del Sanctum Regnum e ad una caricatura della
vera spiritualità. Di questa fase "costruttiva" à rebours, già da non
pochi anni, se ne intravedono, in parte velati, i segni nelle attese
pseudo-messianiche e negli accenni pieni di speranza per l'allettante avvento di
una next, new age. Tale indirizzo di fondo, con la determinazione ed i
mezzi utilizzati per giungere al fine, implica come, alle remote origini33
dell'intero, occulto processo, debba esserci stata una prospettiva
insuperabilmente dualistica e come, tale vulnus metafisico, impedendo la
concezione di un Principio unificatore delle due apparenti, irriducibili
opposizioni presenti nella Manifestazione,34 abbia indotto i remoti
responsabili dell'immensa, attuale valanga, ad un'irreversibile scelta di campo
verso quel Princeps huius mundi, che, Demiurgo e signore del Cosmo, li
chiuderà così in un magico cerchio d'illusione, facendo loro dedicare alla
<<prigione cosmica>> ogni sforzo di conoscenza e dominio insito nelle
possibilità dell'uomo. Un ruolo non indifferente in queste manovre lo gioca sia
la voga delle previsioni - ottimistiche o disastrose che siano - sia la
suggestione, che può scaturire da certi libri visionari. Tra questi, importante
è la Nova Atlantis35 di Bacone nella quale, oltre ad alludere a programmi
già elaborati e forse anche attuati (erga paucos), se ne vuole, in
effetti, determinare la futura realizzazione (erga omnes)
attraverso un potente stimolo di fascinazione letteraria.36
I semi, gettati da John Dee e da Lord Bacon, non mancarono
di fruttificare e molti studiosi, gli interessi dei quali erano rivolti alla
fisica ed alle scienze naturali, forti dei suggerimenti organizzativi e
metodologici dei maestri, intorno al 1645, prima quindi della guerra civile,
cominciarono a riunirsi al Gresham College di Londra. Questi meetings
sono meglio noti sotto il titolo di "Invisibile College" ma, alcuni
anni dopo, nel 1660, superato il Protettorato di Olivier Cromwell, con la
restaurazione stuardiana di Carlo II, il consesso fondò, nella stessa sede, la
Royal Society37 finché, nel 1662, ottenne il royal charter che ne
confermava le funzioni. Si stava quindi organizzando, in maniera palese, quel
dominio di un establishment culturale, il quale, sino allora, era apparso
prospettato soltanto in forma utopistica.
Fino a questo cruciale periodo della storia britannica, la
presenza nelle Logge di ulteriori "accettati" oltre ai due istituzionalmente
previsti, non n'alterava minimamente la struttura ed operatività tradizionali;
il loro inserimento derivava da prossimità intellettuali, vicinanza d'interessi
o dal patronage di qualche famiglia38 di rilevante rango sociale. Dopo,
con la perdita di potere dei Pari e l'ascesa della Gentry e dei
commons, legata anche all'imporsi dell'etica capitalistico-protestante,
imperniata sul perfezionismo, l'individualismo, l'autonomia personale, la
morigeratezza dei costumi e la moderazione nelle spese, l'esaltazione della
concorrenza e la ricerca di un sistema sociale in grado d'offrire a tutti eguali
possibilità di riuscita, crebbe, <<tra le Colonne>>, il numero dei gentlemen.
Guardare oggi al comportamento di tanti, dal critico punto di vista qui
espresso e nella retrospettiva dei secoli trascorsi, può non rendere giustizia
del loro livello d'effettiva, cosciente partecipazione alle linee ideologiche
sottese al disegno baconiano. Ciò non pertanto, tra i molti "innocenti", furono
accettati in Massoneria anche alcuni che avevano in animo qualcosa d'assai
alternativo rispetto alla partecipazione ad un esoterismo tradizionale: un
progetto questo, riassumibile nel voler fare dell'Istituzione uno strumento da
utilizzare per fini molto lontani da quelli che avrebbero dovuto essere i suoi
propri. L'impresa, che si andava dunque preparando, si palesò con lo scisma39
del 1717: dal corpus degli Operativi, si staccarono quattro Logge40 che
costituirono la Grand Lodge of London, non più dunque operativa ma,
com'era esplicitamente affermato, speculativa.41 Con quest'aggettivazione,
s'intendeva porre l'accento sull'avvenuta dislocazione, da una centralità del
punto di vista tradizionale ad una deriva su posizioni pre-illuministiche:
indubbie manifestazioni dei fermenti novatori presenti negli ambienti più
progressisti del regno.
Significativa, nel senso di quanto sia oggi difficile
discernere l'animo di quei lontani protagonisti e di quanto poco monolitiche
siano state certe organizzazioni, è la vicenda di Sir Christopher Wren.42
Architetto e professore d'astronomia al Gresham College, egli fu uno dei
dodici fondatori della Royal Society e suo presidente negli anni
1680/1682, Gran Maestro degli Operativi dal 1689 e pertanto colui, sotto la cui
autorità, ebbe quindi a costituirsi, nel 1691, la St. Paul Lodge (in
effetti, "The Goose Grideron", cfr. n. 40). Loggia, che sarebbe poi
diventata il motore dello scisma: inoltre, i componenti di essa erano, in larga
parte, membri o comunque vicini alla Royal Society e tutti quindi
ben conosciuti da Sir Christopher. Nonostante ciò e sebbene l'ostilità
degli Operativi verso quel tipo di tendenza sia storicamente dimostrata, il
nuovo indirizzo doveva essere - ancorché, forse, parzialmente occultato nella
sua portata - conosciuto e già avversato sin dalla nascita della St. Paul.
Evidenti dovevano anche apparire le manchevolezze nel rituale43 e già doveva
aver dato segni di sé la sicumera che traspare dalla dichiarazione di
fondazione, quando vi s'afferma che, finalmente, nella Grand Lodge of London
<<i privilegi della Massoneria non saranno più appannaggio esclusivo dei massoni
costruttori [e] gli uomini di differenti professioni verranno chiamati a
gioirne>>: affermazione insulsa, agli orecchi della maggioranza, ben al corrente
della varietà sociale presente negli organici delle Logge ed ampiamente
cosciente dell'elevato livello intellettuale, sotteso al vero significato da
dare all'espressione "massoneria operativa".44
In realtà, il gruppo, che poi fondò la Gran Loggia di
Londra, a differenza della Royal Society, doveva essere piuttosto
omogeneo e comunque con appoggi tali da sfidare l'autorità di Wren: non a caso,
nel 1691, quand'esso si costituì in Loggia ("The Goose Grideron"), il
filo-cattolico Giacomo II Stuart45 era stato da poco cacciato (1688) dalla
Glorious Revolution; Guglielmo III d'Orange era sul trono d'Inghilterra e le
simpatie giacobite46 per il fuggiasco non potevano palesarsi apertamente. Queste
erano però il sentimento della maggioranza dei massoni e ne è una prova
l'unanime giudizio sul dolo,47 ritenuto all'origine dell'incendio (1720) di
buona parte degli archivi generali (the Old Charge) dell'Istituzione, i
quali erano in mano proprio alla "The Goose Grideron", conosciuta come
St.Paul perché lavorava nel churchyard dell'omonima Cattedrale48 e
nelle cui sagrestie tali documenti erano appunto custoditi. In questo modo,
"opportunamente", scomparvero i maggiori riferimenti ad un contesto politico ma
soprattutto dottrinale, che sarebbe apparso imbarazzante per chi aveva
intenzione di fare della Massoneria uno degli instrumenta Regni per
quella translatio Imperii, la quale, ispirata a suo tempo da John Dee,
intendeva riguadagnare ad Albione, per vie pragmatiche ed utilitaristiche, le
terre che la leggenda arturiana voleva fossero appartenute a quel mitico Re. A
questo punto, gli scismatici furono, appropriatamente, definiti "moderns"
mentre gli Operativi furono etichettati come "antients"; le differenze
erano palesi ma la scelta di un sistema centralizzato e organizzato di guida
della Massoneria, messo in atto nel 1717 fu, di per sé, considerato adeguato
alle esigenze dei tempi e, in rapida successione, anche chi era rimasto estraneo
al nuovo movimento, lo adottò. In questo senso, curiosamente, si mossero per
prime le altre componenti del Regno Unito: nel 1725 fu fondata la Gran Loggia
d'Irlanda, nel 1736 fu la volta della Scozia e soltanto nel 1751 gli "antients"
d'Inghilterra, s'allinearono creando la "Grand Lodge of Free Accepted Masons
of the Old Institution"49 con Robert Turner quale GM. Considerato come la
rivolta giacobita del 1745 abbia avuto, nell'anno successivo, tragico termine
con la sconfitta di Culloden, si può supporre che, esaurite le residue speranze
di cacciare gli Hannover,50 non rimanesse agli Antichi che adeguarsi sul piano
organizzativo con la rivale Gran Loggia di Londra, strenua sostenitrice della
dinastia regnante. La Chiesa Cattolica, che, nei piani,51 elaborati in epoca
elisabettiana, era indicata come uno degli obiettivi nemici, nel 1738,52 irrogò
la scomunica all'Istituzione in coincidenza con la seconda e più importante
stesura delle costituzioni dei "moderns". Evidentemente, viste ormai
annullate le speranze per il Pretendente Stuard, non ritenne di dover ancora
contare sul contributo che, alla causa cattolica avrebbero potuto portare gli "antients"
e disinteressandosi che, la reiterazione della scomunica,53 venisse così a
coincidere con la suddetta fondazione della Gran Loggia dei massoni
tradizionali. Le Costituzioni di Anderson non potevano, di certo, piacere alla
Chiesa dell'epoca: con assai discutibili accenti di vaghezza e banalità, vi
s'affermava come ogni membro fosse libero d'esercitare la sua religione ponendo
poi un'enfasi particolare sulla necessità di un amore fraterno tra gli uomini e
su quella di una vera e propria rigenerazione dell'intera umanità. Del resto, a
giustificazione di tali generici idealismi, non si deve dimenticare che l'altro
fondatore degli Speculativi, il pastore anglicano Desaguliers,54 era a sua volta
figlio di un pastore, costretto, dall'iniqua revoca (1685) dell'editto di
Nantes, a lasciare la Francia come altre centinaia di migliaia55 di concittadini
riformati cacciati da Luigi XIV. Quel monarca, così facendo, riaperse una piaga
giustamente sanata, nel 1598, dal più saggio Enrico IV, che, in quel modo, aveva
messo fine ad un tormentato e sanguinoso periodo di guerre di religione. Quest'improvvido
atto del cosiddetto Re Sole, riprovato con sdegno da tutti i paesi dell'Europa
settentrionale, si rivelò non soltanto un grave danno d'immagine per il paese
ma, come poi ebbe a dire il Talleyrand: <<c'était plus qu'un crime, c'était
une faute!>>; infatti, la Francia, si ritrovò priva di un elevato numero di
cittadini qualificati, operosi e fedeli alla dinastia. È importante porre
l'accento su quest'episodio perché, nelle tappe dell'azione antitradizionale, un
ruolo tutt'altro che indifferente spetta, oltre che alle offensive degli
avversari, anche all'ottusità fondamentalista56 di coloro che quelle posizioni
avrebbero dovuto difendere. In tacita (?) polemica con le suddette Costituzioni,
gli "antients", nel 1754, pubblicarono una Carta normativa chiamata "Ahiman
Rezon"57 nella quale erano raccolti, senza sbavature ideologiche, antichi
doveri, usi e canzoni corporative.
La Massoneria - che era sicuramente un'unica (ma non
unitaria) organizzazione nella Cristianità medievale ed anzi, nelle isole
britanniche, era giunta tardi, importata dal continente all'epoca dei Maestri
Comacini.58 Nel periodo preso in considerazione in questo studio, per l'effetto
conservativo, caratteristico degli ambienti insulari, oltre Manica, essa era
rimasta piuttosto attiva e di buon livello nei suoi aspetti operativi mentr'era
invece scaduta su un piano di davvero modesto artigianato nel resto d'Europa.
Queste sopravvivenze muratorie erano e sono tuttora presenti in Francia (m'anche
in Germania e Scandinavia) quali componenti dei mestieri raccolti nel
Compagnonnage. In quella forma, non era quindi di nessuna attrattiva per le
classi colte della società del XVII sec., le quali, si dimostrarono invece assai
ricettive per gli aspetti che l'Istituzione stava assumendo in Inghilterra. Di
fatto, la forma più adatta all'esportazione fu quella dei "moderns", in
loro, inoltre, agiva con evidenza uno stimolo "mondialista" e missionario
assente negli altri.59 Fino alla metà del secolo, nonostante l'appoggio del
potere, la resistenza tradizionale si dimostrò ampiamente prevalente tanto che,
intorno agli anni venti, l'esperimento sembrò sul punto di fallire. Da allora,
il vento mutò, tant'è che si giunse alla fatidica unione del 1813 con una
situazione invertita: i Moderni si presentarono con 1085 Logge tra Inghilterra
ed Oltremare e, di queste 387 sul territorio metropolitano. Gli Antichi con 521
Logge complessive e 260 in patria; soltanto nella capitale la situazione era
pressoché bilanciata: ciò permise a quest'ultimi una discreta forza nelle
trattative. A tutto ciò, si deve aggiungere come, nella seconda metà del XVIII
sec., parallelamente alla crescita organizzativa dei progressisti fosse andato
maturando, in senso qualitativo, in tutti gli ambienti massonici, sia inglesi,
sia continentali, anche un forte revival tradizionale. Di esso sarebbe
però troppo lungo occuparci adesso ma che possiamo accennare come rappresentato
dal neo-templarismo, molto attivo specie nel mondo germanico. Inoltre, dall'Ordre
des Elus Coens in Francia e da personaggi anche assai singolari,
esemplificabili nel Conte di Saint-Germain, presenti, a vari livelli, un po' in
tutta Europa. Il risultato di queste forze combinate fu che, intorno al 1790, il
Principe di Galles, in seguito Giorgio IV, divenne il 38° GM. dei Moderni mentre
suo fratello, il Duca di Kent, fu designato quale Past GM. Nel 1813, il medesimo
divenne il 10° GM. degli Antichi succedendo al Duca di Atholl. La strana
trasferta di quest'ultimo, col risultato che la guida, delle due Obbedienze
rivali, fosse affidata a due fratelli di quel rango, furono entrambe il palese
indice di come la divisione non fosse più tollerata e come l'unione si
presentasse ormai quale affare di stato. Pertanto, nel 1813, fu tenuta la
Grand Assembly of Freemasons for the Union of the Two Grand Lodges of England.
Quando lo scopo fu raggiunto il 27 Dicembre,60 un terzo fratello dei due
precedenti, il Duca di Sussex, fu infine eletto GM e, nell'anno successivo, fu
installato quale 1° GM dell'United Grand Lodge of England (UGLE). Il
compromesso, alla base dell'unione, stabiliva che, la data d'inizio della nuova
forma di Massoneria fosse formalmente fissata al 1717, data di fondazione della
Grand Lodge of London. Il sistema rituale dei Moderni era però ampiamente
riformato in conformità a quello degli Antichi,61 fatto salvo,
nell'abbigliamento, il mantenimento del più pratico, corto apron degli
scismatici. Il grado di Maestro ed il suo fondamentale completamento del
Royal Arch furono ripristinati per l'apporto degli Antichi, dando così al
nuovo organismo quella completezza tradizionale che, le gravi alterazioni
precedenti avevano compromesso sul piano della continuità e pertanto della
validità della trasmissione iniziatica. I GG.MM. delle Grandi Logge
d'Inghilterra, Irlanda e Scozia, nel 1814, si riunirono in un'apposita
conferenza che ratificò, ove necessario, l'adeguamento delle loro Comunioni ai
rituali ed alle procedure stabilite al momento della creazione dell'UGLE;
cosa che non dovette comportare grossi problemi essendo le altre GG.LL.
britanniche, in pratica, da sempre, allineate sul sistema degli Antichi.
Un ulteriore segno di raddrizzamento tradizionale, furono le trattative,
iniziate intorno al 1851 e proseguite, con alterne vicende sino al 1878, quando,
in Londra, giunsero a conclusione e fu infine fondata la Grand Lodge of Mark
Master Masons of England, Wales & the Dominions & Dependencies of the British
Crown. Quest'organismo non deve essere inteso quale un'Obbedienza rivale
dell'UGLE, com'è il caso per le irriducibili rivalità, presenti nelle
decine di Comunioni d'Italia; è piuttosto un organismo parallelo fruente di una
sua specifica autonomia. Ritualmente, the Mark Master è un'estensione del
grado di Compagno corrispondente al momento nel quale a questi Operativi era
concesso il "marchio" che avrebbero utilizzato da Maestri per contrassegnare i
loro lavori, in effetti, oggi, vi si può accedere soltanto se si è giunti al
culmine del Craft ossia al Royal Arch. Da un punto di vista
organizzativo, mentre l'UGLE guida il Craft la GL. del Marchio è
il riferimento62 di numerosi additional o side ma anche higher
degrees o come chiamare si vogliano, quelli cioè che in Italia si usa
definire "Riti" e tra i quali occupano un posto d'onore e tutto speciale The
Knights Templar & Malta Orders63 e The Ancient Accepted Rite or Rose
Croix.64
Questi eventi, tanto sommariamente riportati, c'interessano
soprattutto per alcune considerazioni. Senza remore abbiamo posto in evidenza
quanto le forze antitradizionali abbiano cercato di utilizzare ed al fondo
tentato di rendere inefficace quella che, di fatto, si presentava come l'unica
organizzazione iniziatica accessibile a chi vivesse nel mondo occidentale.
L'operazione degli scissionisti, per certi versi ovvero per la politica, è
riuscita quando ha legato i destini dell'Istituzione a quelli della ragion di
stato, per altri, ha fallito lo scopo poiché, infine, la via tradizionale
dell'iniziazione è rimasta agibile. Speciale il caso delle colonie americane,
dove, i membri fondatori, quasi tutti massoni, i cui rituali provenivano non dai
Moderns ma dagli Antients, determinarono un'inopinata, grave
perdita per la madrepatria e divennero poi, una volta costituiti gli Stati
Uniti, in special modo a partire dal XX sec., la terra d'elezione di potenti
operazioni contro-iniziatiche: non è stato il primo caso di conservatori
diventati poi eretici in intima contraddizione alla loro formale ortodossia.
Ciò, a riprova di come, per quelle forze, sia stata sempre del tutto strumentale
la scelta di un partner: i temporanei, diretti vantaggi ricavabili dal
rapporto erano (e sono) soltanto la secondaria ricaduta di quelli che sarebbero
poi stati i risultati finali e, al fondo, i risultati realmente ricercati ma, a
loro volta, non sempre davvero convenienti per il visibile ed ignaro esecutore
di tutta la manovra. Tutti effetti, quelli ultimi, non facilmente riconducibili
da un osservatore esterno, nel tentativo di ricostruzione storica, alla sequenza
delle fasi dell'intero episodio ma, evidentemente, importanti quali veri
obiettivi, per un occulto protagonista - meglio sarebbe dire regista - sempre
tutt'altro che desideroso di farsi individuare. Anche sul continente
europeo, nonostante l'eterogeneità d'origine delle Logge filiate dall'Isola,65
la forma rituale, che infine ha prevalso anche prima del 1813, è stata quella
degli Antichi, con particolarità da paese a paese ma sempre di relativa
completezza nei riti. Rimangono da spiegare le caratterizzazioni progressiste e
laiciste molto forti soprattutto nei paesi latini e generalmente in quelli che
più hanno subito l'influenza napoleonica. Viene da pensare alla favola della
Rivoluzione francese preparata dalla Massoneria; in gran parte diceria del
secolo successivo, costruita a fini auto-gratificatori anche dalla stessa
Istituzione francese di quegli anni e, in realtà, leggenda maturata in un
contesto culturale ed in un costume posteriori all'89 e particolarmente
sviluppati con l'Impero. Impero, che è stato, ancora una volta, dopo averlo
ideologicamente parassitato per renderlo meglio funzionale ai propri scopi
politici, uno dei molti utilizzatori del mezzo massonico.
In definitiva, dal punto di vista di chi abbia a cuore la
regolarità iniziatica e pertanto tradizionale dell'Istituzione, si può dire come
lo scisma massonico del 1717 l'avrebbe in gran parte compromessa, avviandola, se
avesse avuto un completo successo, verso quella definitiva estinzione toccata,
in seguito, ad analoghi organismi di tipo compagnonico, quali, ad esempio, la
Carboneria, ridotta a mero strumento politico delle lotte nazionali italiane.66
Le cose però non andarono esattamente così e la correzione degli errori e delle
manchevolezze rituali dei Moderni, cominciò a prodursi già nel corso del XVIII
sec. finché, in quello successivo, esse furono, come abbiamo visto, ampiamente
anche se non totalmente emendate con la fondazione della UGLE. Il
risultato è che, adesso, questa struttura è "tecnicamente" in grado di
trasmettere l'influenza spirituale dell'iniziazione. Affinché poi il fiat lux
sia suscettibile di passare dalla virtualità all'atto, tutto risiede nelle
disposizioni e potenzialità interiori del recipiendario nonché nel modo in cui i
lavori si svolgono in quella specifica Loggia e particolare Obbedienza. Il
problema maggiore - ed a nostro parere insanabile - è quello che ha scavato un
abisso tra l'aspetto esoterico e quello exoterico della Cristianità,
procurandole un'amputazione che non ha riscontri presso altre forme tradizionali
se non, per l'Islam, nella sola Arabia Saudita. Paese dove il Tasawwuf è
duramente perseguitato dagli ottusi esponenti dell'eresia Wahhabiya67 ivi
dominante: è, in effetti, questa una forma di puritanesimo che, ossessionata dal
peccato di shirk (idolatria), reputa tale qualsiasi introduzione di nomi
diversi da quello di Allah (nomi di profeti, santi ed angeli) nelle
preghiere e, di conseguenza, condanna il culto dei santi (importante in quell'esoterismo)
nonché l'interpretazione ermeneutica (ta'wil) del Corano.
Gli atti degli incontri,68 che, a volte, avvengono tra
"alti" esponenti massonici e cattolici in vista di un qualche accordo, offrono
una lettura, la quale sarebbe decisamente risibile se, in realtà, non fosse
drammatica per lo stato mentale ed intellettuale, da essa rivelato nei
partecipanti: la Chiesa ha una rigida struttura gerarchica, corrispondente ad
una precisa sistemazione teologica; il "potere delle chiavi". Quella, solo
apparentemente analoga, della Massoneria non è invece intrinseca alla natura
dell'organizzazione ma, come abbiamo visto, frutto di una sistemazione in forma
di moderna associazione, derivata dall'innovazione del 1717. Pertanto la Chiesa,
che trova sempre difficoltà a figurarsi una forma tradizionale organizzata in
modi diversi dai propri,69 ama confrontarsi sempre con i "vertici". Nello
specifico, quelli massonici, i quali equivocano sul proprio stesso ruolo, si
sentendo, in tal modo, autorizzati a prese di posizione non solo
fondamentalmente illegittime ma spesso frutto d'ignorante arroganza
relativamente al senso vero da dare all'Istituzione. Istituzione, che
legittimamente guidano, soltanto ed esclusivamente, in un senso amministrativo e
gestionale. C'è da aggiungere che, a queste "alte" posizioni
massoniche,70giungono di norma personaggi71 tra i meno qualificati sul piano
dottrinario e mossi soltanto da quell'ambizione alla carica così caratteristica
dell'uomo comune inteso nell'accezione intellettuale e morale più modesta.
Resta da precisare come la Massoneria, pur appartenendo di
pieno diritto all'ambito del sacro, non sia in alcun modo una religione ma,
esclusivamente, una via iniziatica; la quale, in condizioni normali,
analogamente a quanto accade in altri contesti culturali, dovrebbe appoggiarsi
su un preciso exoterismo. Nella fattispecie esso era il Cattolicesimo ma, dalla
caduta dell'Ordine del Tempio in avanti, la situazione europea, col deteriorarsi
in senso tradizionale, è andata rapidamente mutando. Certe ferite non sono più
sanabili: dalla Riforma, la Cristianità è divisa e la Massoneria ha generalmente
assunto una veste religiosamente "neutra",72 perciò ad essa possono aderire
appartenenti a qualsivoglia indirizzo confessionale. Per tutto quello che
abbiamo esposto, si può affermare che sola permanga la virtualità iniziatica,73
le cui possibilità d'attuazione restano affidate a condizioni disomogenee da
stato a stato, da Obbedienza a Obbedienza e da Loggia a Loggia, fermo restando
che, indispensabili per ogni realizzazione spirituale, sono le personali qualità
dell'iniziato. In questo studio, nel toccare alcuni particolari aspetti relativi
alla nascita del mondo moderno, abbiamo dovuto spesso riferirci, per ciò che
riguarda la storia inglese, al ruolo in tal senso assunto da persone ed
organizzazioni di quel paese. Non sappiamo se siamo riusciti a rendere la
complessità delle relative situazioni ma ci appare indispensabile sottolinearla
perché conosciamo bene quanto, secondo le proprie personali inclinazioni e
simpatie, sia facile dividere la realtà con tagli netti. Molto raro è, infatti,
che qualcuno o qualcosa si collochi tutto da una parte e senza sfumature: per le
persone qui rammentate direi che decisamente assegnabili ad un preciso e forse
cosciente ruolo contro-iniziatico, ci sono soltanto Francis Bacon, Olivier
Cromwell e forse James Anderson mentre alcuna delle organizzazioni in argomento,
fatte da uomini e quindi ricche delle innumerevoli varianti che ciò comporta,
può averlo rivestito interamente. La stessa fondazione degli speculativi,
sicuramente "eretica" ed eversiva rispetto al passato massonico, dandosi una
struttura centralizzata, ha creato sì un'innovazione burocratica ed irrilevante
se non negativa rispetto ai veri motivi dell'esoterismo ma - ci sembra
necessario sottolinearlo - ha reso disponibile per l'Istituzione un mezzo in
grado di garantirne la sopravvivenza durante gli enormi mutamenti sociali e
politici degli anni e dei secoli successivi.
NOTE
1 In queste tematiche è, a nostro avviso,
importantissima la questione linguistica, non soltanto per la diversità e spesso
purtroppo per l'incompatibilità dei modi individuali di pensiero, che si
esprimono nel medium in questione ma proprio per un netto deterioramento,
caratteristico del mondo moderno, della congruenza semantica connessa al
lessico: la precisazione che segue sarà superflua per molti ma anche se ciò può
sembrare impossibile abbiamo riscontrato così grandi e fantasiose illazioni
sull'origine della parola che reputiamo meriti insistere. In Italia dunque,
detta istituzione è nota come "Massoneria" mentre il piuttosto desueto "Libera
Muratoria" meglio renderebbe la stretta contiguità con l'Arte in argomento. Da
un punto di vista etimologico non ci sono però dubbi in proposito: in qualsiasi
dizionario europeo il lemma (massoneria, masonry, franc-maçonnerie,
freimauerei, frimurare, frimureri, vapaamuurari…) rimanda al lt. maceria
il cui senso tecnico per <<muro di chiusura>> fatto di terra argillosa
stemperata in acqua e consolidata con paglia e pietre, trova, comprensibilmente,
origine nel più ampio contesto relativo alla significanza del verbo macero.
Da qui, al basso latino medievale, machionis®
machio® macio ed infine massa (da cui
tanti nostri toponimi) il passo è breve: prima è il nome del casale al centro di
un
a tenuta, poi, si trasferisce, intorno al X sec.,
alla grande fattoria fortificata e da questa va, infine, ad indicare un intero
dominio feudale. Il senso edificatorio del vocabolo è pertanto indubitabile e
quindi la Massoneria è, con certezza, il mestiere, the Craft.
2 Mestiere deriva dall'ant. fr. metier,
questo dal lt. ministerium ® minister,
il quale fa coppia con magister dove le due
radici danno rispettivamente: un senso di subordinazione la prima (minis-
® minus) ed il suo contrario la seconda (magis-);
è quindi il minister l'esecutore delle disposizioni del magister e
tale fattispecie è appunto quella in cui, chi esercitava un mestiere, si trovava
nei confronti di chi lo iniziava e lo guidava sui sentieri dell'arte. In questa
prospettiva diventa congrua l'equivalenza tra mestiere e mysterium (da
musterion a sua
volta da muste,
l'iniziato ai misteri) che "popolare" come etimologia, non è però meno
significativa asseverando, nella propria storicità, il contesto esoterico nel
quale esso era esercitato e vissuto.
3 Aristotele, Met. IX, 6.
4 Detto termine, nell'accezione
massonica, è utilizzato oggi universalmente e proviene dall'ing. lodge,
importato dai normanni nella forma di un originario fr. loge ma derivante
dall'ant. francone laubja, pergola. In origine, stava ad indicare quella
costruzione provvisoria, che, sul cantiere, era destinata al ricovero degli
attrezzi ed alla direzione dei lavori. In Italia era denominata, con molta più
pregnanza rispetto alla ritualità che soprattutto ospitava, "baracca": la parola
deriva dall'ebr. BeRaKaH, "benedizione" ma, in quella lingua, è così
chiamata anche l'influenza spirituale trasmessa con l'iniziazione (cfr. ar.
BaRaKT) ed essendo questa il fiat lux ordinatore per il caos oscuro
della condizione profana è anche un éclair: BaRaQ, ebr. lampo, fulmine.
5 Le iniziazioni di mestiere erano
proprie del terzo stato, per le altre classi (nobiltà e sacerdozio), in linea di
principio, non valevano queste condizioni, potendo - ad es. - un cavaliere
creare tale chiunque ritenesse degno anche se, di fatto, da una certa epoca in
avanti, ciò non fosse più avvenuto, essendo stati costituiti gli ordini
cavallereschi con le relative cerimonie d'investitura e la successiva regola e
disciplina collettiva.
6 La differenza con questo tipo di
muratori (masons without the word; non appartenenti cioè
all'Istituzione) era marcata dal dispregiativo loro attribuito di "cowans"
dal vb. to cow: to depress, subdue, keep under.
7 L'adesione a tali organizzazioni
faceva i membri partecipi dei cosiddetti "piccoli misteri" e, sia questi ultimi,
sia i "grandi" (Elusi), non si ponevano in contrapposizione con la religione
pubblica (exoterica) ma ne costituivano un completamento, atto a rispondere a
rispondere alle esigenze di perfezionamento ed approfondimento di coloro che
avvertivano questa necessità.
8 Anche l'alchimia, importante elemento
costitutivo dell'Ermetismo, mostra chiaramente tale origine: la parola viene
dall'ar. al-kîmîa, il quale, a sua volta, deriva dall'egiz. Kémi,
terra nera ovvero l'antico nome del paese. Un ulteriore e determinante
contributo all'acquisizione in Europa di queste conoscenze, si deve agli arabi
come attestano numerosi etimi della terminologia alchemica.
9 È qui, il motivo della presenza,
nella nomenclatura massonica, o d'esplicite parole ebraiche, o, se deformate, di
un etimo che, pur sempre, a quell'idioma conduca. Inoltre, per tutto il
Cristianesimo, l'ebraico resta l'unica lingua sacra di riferimento essendoci la
Rivelazione pervenuta soltanto in traduzione greca. Da questo stato di cose, si
comprende il rapporto contraddittorio avuto in due millenni col popolo vettore
di tale tradizione, il quale, inoltre, è stato anche un medium
indispensabile nelle fondamentali relazioni culturali e spirituali con l'Islam.
10 Questo è particolarmente evidente nel
Craft perché la "colorazione" cristiana prevale invece negli High Degrees
cavallereschi. In ogni caso, il legame con la stratificazione di precedenti
culture è un fenomeno che investe non solo la Massoneria ma è veramente di
carattere universale. Un esempio palese è rilevabile nella continuità locativa
dei centri d'importanza sacrale: è nota la lettera con la quale Papa Gregorio
raccomandava, a S. Agostino di Canterbury, impegnato nell'evangelizzazione degli
Angli (inizio dell'VIII sec.), di limitarsi in questa sua missione a distruggere
gli idoli mantenendo però le cadenze e certe caratteristiche delle festività e,
soprattutto, di conservare i templi. Oltre ai motivi d'evidente e contingente
opportunità pastorale, presenti nella fattispecie, fanno invece vieppiù pensare
le riscontrabili tracce di conoscenze decisamente "tecniche" sottese a alle
remote ed immutate collocazioni geografiche delle sedi di culto: nelle
rappresentazioni cartografiche, secondo la nota proiezione di Mercatore (Gerhard
Kremer; 1512/1594) - la quale è una cilindrica isogona - un percorso
lossodromico diventa una retta. Ebbene, è curioso constatare come, così
rappresentata, la localizzazione di alcuni centri significativi, diventi un
"percorso", una vera e propria "rotta", disposta secondo un angolo di 60° con i
meridiani: pertanto i due San Michele di Cornovaglia e Normandia, Bourges (l'Avaricum
dei Galli), Perugia, San Michele sul Gargano, Delfi, Delo ed il Mt. Carmelo, si
trovano tutti, sorprendentemente, sulla stessa retta. Quest'allineamento è, di
per sé, già abbastanza curioso; inoltre, data l'importanza del 3 e del 7 nella
tradizione muratoria, può essere parimenti significativo prendere atto di come
la distanza di tali luoghi tra loro sia ritmata secondo un intervallo medio con
valori oscillanti tra gli 8°57' e 8°59' ovvero tra i 537'ed i 539', dove 539 =
77 x 7 mentre la tg. 60° = 1, 7320 = Ö 3. Ed ancora: l'angolo in questione è
quello proprio al triangolo equilatero, il cui ruolo in tutto questo simbolismo
(il Delta ed il Magen David ad es.) è non meno importante. Con ciò,
s'intende mettere in evidenza come, certe "scoperte", verificatesi a partire dal
Rinascimento, abbiano più l'apparenza che la sostanza dell'invenzione ma che
siano, in effetti, il palesarsi, in nuove forme, di cose altrimenti note. Cfr.
Lucien Richer, L'"Axe" de Saint Michel et d'Apollon
in Atlantis, n. del 05 e 06/1977.
11 Secretum viene dal vb.
secerno, secreti, secretum, secernere; separare, dividere (sacrum ha
la stessa radice), è quindi un part. pass. ossia "separato" che, nell'accezione
esoterica, sta a sottolineare la distinzione dal mondo profano. In ultima
istanza, il vero segreto d'ogni via iniziatica è nell'ineffabile. Il quale, è
bene precisare, è soltanto l'incomunicabile e non l'incomprensibile come il
punto di vista exoterico troppo spesso erroneamente fraintende quando, in ordine
ai misteri della fede, si rapporta a questo concetto, riducendo la medesima ad
un ben misero epifenomeno dell'infrarazionale: cfr. il <<credo quia absurdum>>.
12 1561/1626.
13 1596/1650; per detto filosofo, vd.
il ns. Janua Inferni apparso nel 1° n. di questa rivista. Riguardo ad
un'eventuale influenza di Bacone su Cartesio, in ordine alle regole da applicare
in materia sperimentale, la fisica induttiva del primo e quella - del tutto
opposta - del secondo, sembrano argomento sufficiente a rigettare l'ipotesi. Il
loro abbinamento, messo in atto da un dissenziente Spinoza, ebbe il solo scopo
di rimproverare loro quelli da lui ritenuti, in merito alla natura della scienza
ed ai fondamenti del metodo, errori filosofici comuni ad entrambi.
14 1527/1608.
15 L'importanza di questa fama risiede,
non tanto nella persona di Dee, sebbene nel suo generale significato
d'avvertimento: lo sviluppo della magia è caratteristico della fase tarda e
comunque decadente di una civiltà; ricollegandosi, in qualsiasi ambito
conoscitivo tradizionale, le pratiche di questo tipo a svolgimenti inferiori e
lontani dal Principio. Essendo essa, in qualche modo, una "tecnica", sono
evidenti i suoi rapporti con la nascita del mondo moderno, le cui scienze e
tecnologie sono nient'altro che uno speciale "sviluppo" ("progresso", nella
prospettiva corrente) delle antiche matrici. Del resto, è noto, come la quantità
degli scritti, dedicati a questi temi dal ben più tardo Newton (1642/1727),
superi in quantità quelli di carattere "scientifico". Nel caso individuale di
Dee, per obiettività, deve essere fatto presente com'egli sempre si sia sempre
difeso dall'accusa di essere un mago "nero" (e non lo fu) limitandosi queste sue
pratiche - nell'intento - all'evocazione degli angeli. La sua personalità aveva
anche sorprendenti tratti di assoluta ingenuità e fiducia nel prossimo.
Importante fu anche la propaganda che condusse a favore del sistema copernicano.
Sono infine certe, sia la sua fede cristiana, sia la sua personale onestà,
confermata da una morte in miseria.
16 Inteso però nella sua integralità e
non nella prospettiva laicista e razionalista che si suole, oggi, attribuire
all'espressione.
17 Oggi fa parte della Grande Londra; è a 10 km.
a SW di Westminster sulla riva destra di un'ansa del Tamigi. Sul luogo sorgono
un crematorio ed un cimitero; è curioso verificarne l'etimo:
mortlake® mortal lake.
18 In Baconiana, Dec. 1983: Ewen
MacDuff, After some time be past.
19 David Kahn, The Codebreakers,
1996.
20 È nota la discussa attribuzione
dell'opera di Shakespeare a Bacone.
21 Tale considerazione è soprattutto
valida per Bacone; per Dee la valutazione è più complessa, essendo, appunto,
indubitabile la sua sincerità nella sempre professata fede cristiana. Quindi,
per lui il discorso, più che indirizzarsi alle intenzioni dell'uomo,
riguarderebbe piuttosto le potenzialità di un certo ordine, presenti in alcune
delle sue formulazioni: è quello che è accaduto anche a Cusano ed a molti altri
intellettuali rinascimentali o tardo-medievali.
22 È l'esoterismo islamico. Per dare
appena un'idea della sua centralità in quella religione sarebbe sufficiente fare
presente come tutti i santi islamici - il loro culto è molto popolare - siano
tali giacché esponenti dell'esoterismo (pertanto dediti ad una via di conoscenza
piuttosto che meramente devozionale) mentre adesso, nel Cattolicesimo, con la
"puritana" riforma delle ricorrenze calendariali e con l'evidente inflazione
dell'elevazione a quello status, il titolo tenda ormai, prevalentemente,
a designare una condizione esemplare sul piano della devozione e dell'impegno
sociale.
23 Avendo costatato come, da parte di
alcuni, molto s'equivochi in senso negativo sulla natura dell'Ermetismo, sarà
bene fare presente che, praticamente, tutte le scienze tradizionali della
Cristianità ad esso, in tutto o in parte, si rifacciano e ciò proprio per il suo
carattere nettamente cosmologico: astrologia, araldica, fisiognomica, medicina,
architettura….non c'è settore che sia escluso: demonizzarlo equivarrebbe quindi
ad una condanna totale delle radici della nostra stessa civiltà, il che, da sé,
si qualifica. È forse utile ricordare che Ermete Trismegisto campeggia, in un
magnifico mosaico, sul pavimento della cattedrale di Siena ed egli è
rappresentato mentre tiene in mano una tavola, nella quale si celebrano le lodi
del Verbo fatto carne. Infine, il cattolicissimo Filippo II possedeva all'Escorial
un'intera biblioteca ermetica.
24 La famiglia, ai tempi di Enrico VIII,
era giunta in Inghilterra dal Galles, apparteneva ad una delle stirpi più
antiche di quel paese facendo risalire la propria agnazione al Principe Roderico
il Grande e sembra che avesse anche una qualche parentela con i Tudor.
25 Il padre di Bacone era stato fatto
Baronetto mentre il figlio, Lord Cancelliere del Regno, ebbe accesso alla
peerage. Esponendo fatti concernenti la storia britannica sarà utile
ricordare, per meglio orientarsi in quella società, come l'aristocrazia inglese
si divida in gentry e nobility. La prima non è mai stata
disciplinata e se ne fa parte per lenta assimilazione e consenso sociale; è
quindi lo stile di vita che fa il Gentleman. Gli appartenenti non hanno
un titolo specifico e, in genere, al nome, s'aggiunge, quale forma di cortesia,
Esquire. La nobility è tale per nomina regia, ha un titolo feudale
e la peerage comporta un seggio alla Camera Alta (trattamento di Lord
e Lady; quello di Honourable è riservato to the children
of peers below the rank of Marquis) mentre l'accesso a quest'ultima è
escluso soltanto per il titolo di Baronet (the lowest titled order),
il quale comporta il trattamento di Sir. Quello del Knight è
invece un ennoblissement ad personam; non ne consegue quindi
trasmissibilità ma è egualmente previsto il trattamento di Sir. Al di
fuori dell'ambito aristocratico, Mister (Mr.) è invece rivolto a chi,
appunto, non abbia altri titoli (common) ed è una variante di Master
(cfr. supra, n. 2) e pertanto equivale a riconoscere, nel destinatario,
l'eccellenza in un mestiere: ad es., per rimanere in tema, the master
mason.
26 Prodromi della "cattività"
avignonese: 1309 / 1377.
27 In tutto il Medioevo, quest'espressione di
S.Paolo (2Ts. 2.7, <<katecwn>>:
"colui che trattiene", qui tenet, der Aufhalter) è
intesa quale "forza frenante" nei confronti dell'avvento dell'Anticristo ed era,
di norma, interpretata come profeticamente riferita al Sant'Impero. L'ordine del
Tempio fu, quale fondamentale ricetto dell'aspetto più "interno" (iniziatico)
della Tradizione, posto espressamente da San Bernardo a difesa della
Respublica Christiana.
28 Nell'utopico stato della Nova
Atlantis, Bacone attribuisce la funzione di guida ad un collegio di saggi,
definito Domus Salomonis e in detta, troppo specifica denominazione, si
può già intravedere quel progetto d'infiltrazione che porterà poi alla creazione
della Massoneria speculativa. Allo stesso modo, con l'intenzione di stringere
legami coi ricchi mercanti e banchieri ebrei di Amsterdam ed a tutto vantaggio
economico della britannica monarchia, il suggerimento "biblico" di John Dee, il
quale faceva discendere il mitico Artù dall'altrettanto mitico Bruto -
d'ascendenza troiana - e questi da Noè, servì a più tardi epigoni (John Sadler,
1649; Dr. Abade, 1723 ed altri posteriori), che la impostarono sull'irrisolta
vicenda delle dieci tribù perdute d'Israele, per elaborare la teoria del
British-Israelism: the British, as Abrahm's seed, were to inherit the
earth. Tutto ciò svolse una funzione preparatoria per il successivo
assorbimento di parte di tale formidabile centro di know-how finanziario
nella società inglese: le condizioni, per annullare la cacciata degli ebrei nel
1290, si realizzarono nel clima religioso e politico suscitato dalla rivoluzione
e dalla dittatura di Cromwell e pertanto, nel 1656, la riammissione della
presenza ebraica fu un fatto compiuto come, ancorché limitato, l'acquisizione
del loro diritto di cittadinanza. Ed anche per gli ebrei vale quanto detto per
la Massoneria: essi sono stati usati con cinismo da un, in larga parte,
invisibile establishment, che li ha esposti, facendo ricadere su loro il
risentimento di azioni da questo preparate e suscitando, anche direttamente ma
nelle maniere più subdole, quell'antisemitismo che è stato uno degli espedienti
principali per realizzare il proprio occultamento. Un esempio per tutti, I
Protocolli dei Savi Anziani di Sion, editi per la prima volta nel 1901, in
Russia, furono tradotti in inglese e pubblicati (1919) dalla Eyre
Spottiswoode Publishing House, stampatore di tutto ciò che d'ufficiale fosse
rilasciato dalla Royal Family: il libro vendette molto rapidamente 30.000
copie, finché non fu ritirato dal commercio su pressione dei Rothschild. In
detta circostanza, la cosa più singolare del falso, è che il modus agendi
attribuito ai supposti Savi è proprio quello caratteristico delle forze
contro-iniziatiche: letto in questo modo, il testo rivela allora prospettive di
notevole interesse. L'aspetto paradossale del British-Israelism è che,
dall'apertura filoebraica degli inizi sino ai giorni d'oggi, attraverso il
filtro di stravaganti personalità del XIX sec., esso, in alcuni gruppi, ha
assunto una veste nettamente agli antipodi di quell'originaria versione: the
adherents embrace the Anti-Semitism by claming that those normally referred to
as Jews are not God's chosen people but the "seed of serpent" and the "true Jews"
are the Anglo-Saxons.
29 Cfr. il ns. Efficere Deos nel
prossimo numero di questa stessa rivista.
30 Nell'opinione di Dee e di Cusano,
uno degli strumenti fondamentali, in senso ovviamente non negativo, avrebbe
dovuto essere la matematica; poiché, il mezzo migliore, per penetrare
nell'intima struttura cosmica, era nel possesso delle scienze de numeris
formalibus, de ponderibus misticis, de mensuris divinis. È evidente come gli
stessi procedimenti possano poi essere volti ad altri scopi. Ben cosciente della
tripartizione dell'universo, Dee si dedicava in particolare al ruolo di un certo
uso degli algoritmi nel mondo intermediario essendo da lì che poteva giungere,
in una visione utilitaristica, il maggior aiuto for the mechanics. A
differenza di Cartesio, egli aveva però ben chiaro che il puro intelletto, non
confuso con la ragione, era l'essenza divina presente nell'uomo. Cfr. J. Dee
Rehearsal, citato in Peter French, John Dee. The world of an Elisabethan
Magus, Ark Edition, 1987.
31 La cosa è evidente se si riflette su
queste righe: <<The organisation of method of transmission he [Bacon] was
such as to ensure that never again so long as the world endured, should the lamp
of tradition [!], the light of truth, be darkened or extinguished>> (in H.
Pott, Francis Bacon and His Secret Society, Kissinger Publishing Co.,
reprint 2000, USA). Altro tema capovolto è quello della Prisca Religio o
Religio Una o Tradizione Primordiale, quella comune a tutta l'umanità ed
alla quale gli ermetisti facevano riferimento nella speranza di poter ricomporre
le divisioni della Cristianità. La sua parodia è riconoscibile negli "ideali"
del mondialismo e della globalizzazione, che già Dee prefigurava ipotizzando la
necessità di un governo mondiale. Tali prospettive utopiche erano condivise
anche da Guillaume Postel, matematico ed ermetista francese che Dee incontrò nei
suoi viaggi sul continente.
32 R. Guénon, Le Régne de la
QuantitÉ et les Signes des Temps, Ch. XXVIII; Gallimard, 1962; p. 188.
33 Queste sono fatte risalire alla
deviazione di una remota civiltà cui dovrebbe alludere Gen. 6. 4 con i suoi
enigmatici, prediluviani protagonisti: possono quindi essere indizi della
presenza negli autori di una perfetta cognizione di causa, sia il riferimento
atlantideo nel titolo dell'utopia baconiana, sia quel singolare preannuncio del
British-Israelism in Dee. Accostamento etnico che - privo di fondamenti
nel suo riferirsi a the lost ten tribes - non sarebbe invece così
inconsistente ove fosse presa in considerazione la remota area di dominanza
della "razza rossa", tuttora ben rappresentata per la non trascurabile incidenza
del rutilismo in the British seed: per quest'ordine di problemi vd. i ns.
La Scandinavia e l'Africa, ibi est e De Verbo Myrifico, in via di
pubblicazione su questa stessa rivista.
34 Difficoltà sentita specialmente dai
teologi nella loro ricerca dell'origine del Male: <<si Deus est, unde Malum?
Si non est unde Bonum?>>.
35 Pubblicata ad Amsterdam nel 1661.
36 Per meglio intendere quello che
vogliamo dire, diamo, qui di seguito, un breve ed efficace resumé di
quest'opera nota ma poco letta: <<In this romance of the future, "New
Atlantis", Bacon outlines a Commonwealth, ruled by a powerful research institute,
which thanks to its labours extending through the centuries, solved problems and
achieved philosophical understanding that now permit the people of Bensalem to
enjoy a more pleasant life. There are most of the scientific institutions
founded but today, and, what is more, also those which do not ordinarily exist
even today. Each special field of science, geology, botany, zoology, meteorology,
chemistry, mathematics, physics, mechanics, acoustics, optics, astronomy,
comparative anatomy, experimental physiology, teratology, they all have their
own house of research, laboratories, meteorological and biological observatories,
stations for agricultural experiments, associations to promote studies for
special purposes, all these are available. This Commonwealth has known, three
hundred years prior to their invention, the submarines, the aeroplanes, the
radio, the gramophone, the film and the microphone. This land is artificially
manufactured; gigantic quantities of energy are produced in engine houses, the
heat of the earth's interior is made use of. Victuals are manufactured in a
synthetic way; healing by air, water and diet is offered in special clinics.
Experiments on animals are conducted in order to diagnose and to cure human
diseases. All these inventions were possible only, because the Commonwealth
created an organisation in which new inventions are followed up systematically,
laboratories and experimental stations govern the Commonwealth of New Atlantis
in the true sense of the word. After all, the natural philosophers, who unveil
there the secrets of life and Nature, are, at the same time, the true rulers of
the country. Bacon uses this allusion to point out the necessity that each
Commonwealth should lay the foundations of scientific institutions, conducting
experiments for the benefit of the combined population, which a single scientist,
standing by himself, could never achieve>> (The Intellectual History of
the 17th Century and it's Importance for the Development of Research Methods in
the Field of Exact Sciences. Written by Dr. Helmuth Minkowski, Berlin
1937, translated from German into English by Arthur B.Cornwall).
37 Il nome di Royal Society
apparve, di fatto, per la prima volta nel 1661 e fu ufficializzato come Royal
Society of London for Improvement of Natural Knowledge nel secondo Royal
charter del 1663.
38 Come nel caso esemplare dei
Saint-Clairs of Roslin, i quali tennero la carica magistrale (ad essa nominati
da James II of Scotland: 1430 / 1460) per la Scozia, dal 1430 fino al 1736,
quando William, al momento della fondazione di quella moderna Gran Loggia,
decise di lasciare l'incarico ad un Gran Maestro eletto.
39 Proprio di questo si trattò:
l'Istituzione non era per niente in crisi come invece scrivono ancor oggi tanti
massoni "laici" quanto piuttosto del fatto che <<few lodges at London finding
themselves neglected>>: sono parole di Anderson, le quali stanno a
dimostrare come, la stragrande maggioranza , anche nella stessa Londra, non
sentisse alcuna necessità di un'innovazione contraria ai principi dell'Ordine. I
secessionisti, già prima, erano evidentemente emarginati dai Fratelli. Anderson
poi specifica: <<…neglected by Sir Christopher Wren>>, ad ulteriore
riprova della posizione nettamente contraria di quest'ultimo. Cfr. infra,
n. 42 e vd. Jean Barles, Histoire du Schisme Maçonnique Anglais de 1717,
Trédaniel Éd., 1990.
40 In ordine di fondazione:
1. "The Goose Grideron", meglio
conosciuta come "St. Paul Lodge", 1691,
2. "The Crown", 1712,
3. "The Apple Tree", 1716,
4. "The Rummer Grapes", 1716.
È evidente come le ultime tre siano state
costituite in fretta proprio per dare consistenza alla progettata ed imminente
nuova Gran Loggia.
41 Speculum, specchio; l'etimo
ben esprime quel qualcosa d'indiretto, quindi tutt'altro che positivo rispetto
all'operatività, com'è appunto la condizione dell'immagine riflessa rispetto
alla realtà e le cui limitazioni sono affermate con sicurezza da S.Paolo nella
1Cor. 13.12.
42 1632/1723; era nato in Inghilterra
da nobile famiglia d'origine danese. Suo zio Matthew, vescovo anglicano, godeva
del favore di Re Carlo I e per questo, per diciotto anni, fu imprigionato come
papista, da Cromwell, nella Torre di Londra. Nel 1660, alla restaurazione,
ritornò alla sua sede episcopale di Ely. Noto era dunque l'attaccamento di Sir
Christopher alla causa stuartiana ed alle tradizioni. Egli fu professore di
matematica ad Oxford e sono sue la scoperta della rettificazione della cicloide
e che l'iperboloide di rotazione ad una falda può essere generato dalla
rotazione di una retta intorno ad un'altra ad essa sghemba. Dal 1668 al 1718 fu
Royal Architect.
43 In quella forma anomala di
Massoneria l'ordinamento prevedeva soltanto due gradi, con l'esclusione
di quello di Maestro; a maggior ragione mancava il Royal Arch, il quale,
del terzo grado, è il coronamento: evidentemente, la ragione dell'anomalia
risiedeva nel fatto che, i due principali promotori (Anderson e Desaguliers)
erano pastori e pertanto la loro condizione di massoni era limitata alle
funzioni di Cappellano (destinazione antica degli "accettati"). Iniziati perciò
nelle speciali Jakin's Lodges (cfr. supra, p. 2) dove, il rituale
era assimilabile a quello di Compagno.
44 A riprova: nel 1663, sotto la
presidenza del Re, Carlo II Stuart (il Re cattolico quindi), fu tenuta a York
l'assemblea generale dei massoni d'Inghilterra con l'elezione, quale GM., di
Lord Henry Jermyn, Earl of St-Alban.
45 Il suo favore verso la Massoneria
era reso evidente dalla carica di Gran Maestro che rivestiva nel templare
Royal Order of Scotland, fondato dal Re Robert Bruce nel 1314 a difesa e
protezione del Tempio perseguitato. Sempre in onore dei massoni, che avevano
combattuto per lui, Re Giacomo ripristinò the Order of St-Andrew
soppresso dalla Riforma.
46 Erano così definiti i filo cattolici
ed i nazionalisti scozzesi fedeli ad una dinastia originaria, appunto, di quella
terra. L'interesse massonico per le vicende politiche sorge dunque per difesa e
- in contrasto con lo stereotipo corrente - in senso nettamente
anti-progressista ovvero quando la rivoluzione puritana comincia a scardinare il
vecchio mondo: è quindi dal 1650, vale a dire in epoca pre-speculativa e dopo la
decapitazione di Carlo I, che Cromwell ed i suoi, si rivelano i temibili
portatori di un'ideologia estremamente antitradizionale. Prima di questi tragici
avvenimenti, gli "infiltrati" modernisti non erano né facilmente individuabili,
né immediatamente classificabili in senso politico. Essi apparivano agire,
infatti, su un piano prevalentemente filosofico.
47 La responsabilità si tende ad
attribuirla ad Anderson, cappellano della St. Paul, dal 1710, personaggio
piuttosto enigmatico, che, dal 1714, cominciò a tenere riunioni riservate ai
soli gentlemen e dalle quali escluse la partecipazione di Brethren
esterni alla Loggia. Stava, con evidenza, preparando lo scisma, tant'è che, nel
1715, gli Operativi di Londra, su disposizione di Wren, lo espulsero unitamente
agli altri sette: Payne (2° GM, 1718; 4° GM, 1720), Desaguliers (3° GM, 1719),
Johnson, Stuard, Sayer (1°GM), Entick, Montagu. Quasi tutti membri della
Royal Society. La raccolta degli antichi documenti, alcuni risalenti
all'epoca anglo-sassone, era stata organizzata dal GM. George Payne, che aveva
intenzione di pubblicarli almeno in parte. Sembra sia pertanto stato il timore
che ciò avvenisse a decidere la loro distruzione: segno evidente della presenza
di posizioni interne assai discordi in un gruppo per altri versi molto omogeneo.
48 Ricostruita dopo il grande incendio
di Londra del 1666 ed il cui progetto fu affidato allo stesso Wren.
49 In seguito, conosciuta anche come
Atholl Grand Lodge a ragione del 3° e 4° Duca di Atholl, che ne furono
rispettivamente 6° (1771) e 7° (1775) GM.
50 Succeduti agli Orange nel 1714; a
livello parlamentare il legame strettissimo dei "moderns" era con il
partito progressista dei Whigs, gli altri tenevano ovviamente per i
Thory. Nel 1714, alla morte della Regina Anna con l'avvento di Giorgio I di
Hannover, i Whigs, si chiamarono hannovriani e mentre i Thories
furono soprannominati, con intento spregiativo, dal nome del fuggiasco Giacomo
II, giacobiti. Della casa di Hannover e quindi dell'attuale Royal Family,
è poco nota l'origine "italiana": nel X sec. Oberto (= 975), Marchese e Conte
del Sacro Palazzo, figlio del Marchese Adalberto, aveva un immenso feudo, che
comprendeva i comitati di Genova, Milano, Tortona, Bobbio, Luni, Gavello e
Monselice, i suoi pronipoti agnati si perpetuarono sotto i nomi di Malaspina,
Pallavicini e Este. Alberto Azzo II d'Este (nt. prima del 997), si sposò con
Cunegonda, della celebre casa dei Guelfi di Germania. Casa aspirante all'Impero
ma poi ridotta al solo Ducato di Brunswick, costituito dalla regione del
Lunenburgo in Bassa Sassonia. Possesso che, nel XVII sec., assunto
all'elettorato, mutò il nome in quello della dominante città di Hannover. In
Inghilterra intanto, Guglielmo d'Orange, coniugato con Maria Stuart, si spense
improle mentre l'unico figlio della Regina Anna Stuart (regnante nel periodo
1702/1714), sorella di Maria, le premorì nel 1700. A quel punto, il Parlamento
riconobbe la legittimità del pretendente Giorgio Ludovico di Hannover, in quanto
sua madre Elisabetta, elettrice vedova, era nipote di Giacomo I (= 1625) il
primo dei monarchi Stuart. A seguito del matrimonio della Regina Vittoria
(Hannover) con il Principe Alberto di Sassonia Coburgo Gota, quest'ultima fu la
designazione dinastica sino alla prima guerra mondiale, quando, per ragioni di
opportunità politica, il nome tedesco fu mutato in quello tratto dal Castello di
Windsor e, per sovrano rescritto, non più modificabile.
51 È a quest'ordine di argomenti che la
Chiesa intende riferirsi col termine storico di "machinatio": esso si
trova anche nel divieto di aderire alla massoneria, riportato nel Codex Iuris
Canonici del 1917.
52 Lettera Apostolica "In Eminenti",
28 Aprile 1738.
53 Bolla "Providas Romanorum",
18 Marzo 1751.
54 Desaguliers era un ottimo matematico
e fisico, inventò il planetario e fu, ai suoi tempi, scienziato di fama. Fu
intimo di Newton, più anziano di lui di circa ventuno anni, membro della
Royal Society ed in ottimi rapporti con gli ambienti di Corte. Newton lo
seguì sempre e, pur se non massone, era pertanto a perfetta conoscenza del
progetto relativo alla fondazione di un'innovativa Gran Loggia.
55 Sembra in numero di circa 250.000.
56 Sta lì la differenza tra tradizione
e tradizionalismo; gretto epifenomeno quest'ultimo di spiriti intellettualmente
timorosi, di fatto aggressivi, al fondo limitati.
57 Titolo assai bizzarro redatto in un
ebraico un po' forzato: qualcosa come <<the Brother's secret monitor>>;
il curatore della raccolta era un irlandese, il Gran Segretario, Laurence
Dermott. Nello stesso anno fu pubblicata anche la terza edizione delle
Costituzioni di Anderson, riviste da John Entick. Dermott fu inoltre molto
attivo a convincere le non poche Logge londinesi ostili agli speculativi a
stringersi nel Bund che doveva portare alla "Grand Lodge of Free
Accepted Masons of the Old Institution", tra queste la più antica e famosa
era "The Queen's Head" in St. Charles Street al Covent Garden.
58 L'apparente facile etimo del nome
rimanderebbe alla zona di Como dalla quale molti di essi, in realtà, provenivano
ma le cose non sono però così semplici perché, nello stesso modo, erano spesso
chiamati anche quei maestri originari di altre aree della penisola e forse non
per semplice generalizzazione: risulta, infatti, che co- (® lt. cum)
sia qui da intendere - nel composto nominale - quale prefisso indicativo
d'unione, compagnia mentre -macini, appare, evidentemente, l'aggettivo
del basso lt. macio (cfr. supra, n. 1) a sua volta radice
dell'attuale "massoneria". Il toponimo è, infatti, derivato da un supposto
celtico *camb-, piegato, curvato, evidentemente per la disposizione
urbana sulla costa lacustre. Como e i Comacini non sarebbero pertanto in alcuna
relazione semantica ma espressioni di un fatto linguistico di mera convergenza
fonetica.
59 La prima Loggia di questa filiazione
sembra sia stata fondata nel 1728 a Madrid (la "French Arms"), seguono
poi nel 1732 Parigi, nel 1733 Valenciennes e Château d'Aubigny nel 1734. Per
l'Italia, a Firenze, nel 1732, dov'era ambasciatore della corte di San Giacomo,
Sir Horace Mann fondò una Loggia, tra i cui membri c'era un medico, quel Tommaso
Crudeli, che ebbe poi, per questo, a subire un noto processo inquisitoriale.
Tale Loggia sotto il titolo di "Sir Horace Mann, 1732" è ancor oggi
presente e, nell'almanacco massonico internazionale List of Lodges, è
segnalata come <<a English speaking Lodge>>.
60 <<Be it known to all Men, That
the Act of Union between the two Grand Lodges of free and Accepted Masons of
England, is solemnly signed, sealed, ratified, and confirmed, and the two
Fraternities are one, to be from henceforth known and acknowledged by the style
and title of The United Grand Lodge of Ancient Freemasons of England; and may
the Great Architect of the Universe make their Union eternal!>>
61 Questo in linea di massima, perché
gli Antichi imputarono ai Moderni l'abbandono, nei nuovi rituali unificati, di
ben undici elementi ritenuti di notevole rilievo: tra questi si possono citare
la soppressione di tratti nettamente cristiani nei primi tre gradi e nel
Royal Arch - di fatto ignorato dagli scismatici - e l'uso delle spade che è
invece rimasto in Italia ed in Francia dov'è, erroneamente, reputato un lascito
napoleonico. Sicuramente falsa è però l'accusa d'aver omesse le preghiere,
tuttora praticate nel rituale più diffuso - l'Emulation - e questo con
grave scandalo delle "laiche" Obbedienze "latine".
62 Riferimento ma non guida perché
questi Riti godono tutti della più ampia autonomia.
63 Anche qui, si può trovare una
precisa smentita alle malevole fantasie, che vorrebbero l'Istituzione un
organismo cripto-giudaico; una specie di B'naï B'rith graziosamente
aperto anche ai goim; in questo rito, espressamente cristiano, si prevede
il giuramento di fedeltà alla Santissima Trinità, non può pertanto essere
ricevuto cavaliere chi, evidentemente, non accetti la regola. Quest'esclusivismo
cristiano vale anche per le Massonerie scandinave e per una delle quattro GG.LL.
tedesche: quella che adotta, appunto, gli stessi rituali delle consorelle
nordiche. È bene essere chiari: queste Massonerie escludono, nella loro totalità
organizzativa, chi non accetti la ritualità cristiana e non, come avviene nel
caso inglese, soltanto chi voglia accedere ad uno specifico corpus
rituale.
64 Quello che, al di fuori del Regno
Unito, è conosciuto come Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSSA). Degli altri
corpi rituali, con varianti qui non riportate per la Scozia e l'Irlanda, si
possono citare, in forma sommaria ed incompleta, i seguenti: Royal Ark
Mariner, Allied Degrees, Cryptic Degrees, Royal Order of Scotland (templare,
molto importante per la storia di Scozia, cfr. supra, n. 45), Order of
Secret Monitor…….
65 Cfr. supra, n. 59.
66 Il periodo della sua massima
attività, può essere collocato tra il 1815 ed il 1830.
67 I seguaci di essa sono denominati
wahbiti in Occidente - dal fondatore 'Abd al-Wahhab; 1703/1787 - ma il
termine col quale designano se stessi è: muwahhidun, unitari.
68 Esemplari quelli avvenuti in
Germania tra il 1976 ed il 1980 tra esponenti di quell'episcopato ed i
rappresentanti delle quattro GG.LL. federate del paese: cfr. La Chiesa cattolica
e la massoneria. La commissione per il dialogo ha chiarito la decisiva questione
, di Mons. Josef Stimpfle, in Quaderni di "Cristianità", anno II, n. 4,
primavera 1986, pp. 45-67.
69 Cfr. l'affannosa ricerca in questi
anni di incontri al "massimo livello" con esponenti religiosi delle più varie
estrazioni: islamici (l'Islam non ha clero, fatta parziale ed impropria
eccezione per l'eresia sciita), buddisti (fatta salva la forma Mahayana; con il
Dalai Lama ed altri minori tulku) o induisti (non c'è gerarchia nell'Induismo)
con il risultato della presenza, a volte anche grottesca, d'improbabili
personaggi, di sicuro bizzarramente abbigliati ma di alcuna effettiva
rappresentatività.
70 Il GM. e gli Ufficiali di GL. I
famosi "33" invece - ossessione "profana" tra le più comiche - sono soltanto il
vertice del Rito Scozzese (RSSA). L'influenza del RSSA varia secondo
l'Obbedienza e secondo il paese ma, dovunque, la consistenza kleine
bürgerlich dei più di loro e la facilità con cui si può giungere a tanta
altezza toglierebbe rapidamente, se conosciuta, tanto del fascino tenebroso che
ispira.
71 Nel Regno Unito, la situazione è,
potremmo dire, ufficializzata in senso nazionale essendo la carica di GM., fin
dal 1814, appannaggio di un membro della Royal Family; dal 16 Giugno 1967
è tale HRH the Duke of Kent (10° GM. dall'Unione). In questi
ultimi anni, il Duca ha però manifestato l'intenzione di dimettersi e pare che
il successore sarà scelto fuori dell'ambito dinastico. In Svezia il rapporto tra
le istituzioni statali e quella Massoneria era ancora più stretto ma la
situazione è andata da qualche anno modificandosi in questi termini: <<There
are approximately 60 freemasons in Sweden currently holding the XIth degree.
They are present or past members of the Grand Council or Grand Officers. In 1811
King Karl established the Royal Order of King Karl XIII. It is a civil order,
conferred by the King, only to Freemasons holding the XIth degree with the
number limited to 33, three of whom must be ordained. Although not a Masonic
degree, it is considered the highest rank in Swedish Freemasonry. New members
are appointed by the King. An annual Chapter is held on Carl-day, January 28th.
Does the King still play an active role or does he delegate his duties to a
deputy? The question has no relevance today, since the King of Sweden, Carl XVI
Gustaf, is no longer Grand Master. Duke Carl became Grand Master in 1770 (Later
King Carl XIII from 1809-1818). After him, all Kings were Grand Masters until
1973, when King Gustaf VI Adolf died. In those days even the Pro Grand Master
and the Deputy Grand Master were members of the Royal House. In 1973, the new
King, Carl XVI Gustaf (grandson of Gustaf VI Adolf), didn't want to become a
Freemason. Instead his uncle, Prince Bertil, became Grand Master. Prince Bertil
died in January 1997, the present Grand Master is Mr. Gustaf Piel.>>; vd.
Swedish Rite FAQ, by Trevor. W. McKeown, 1999
[(http://www.bc-freemasonry.com/Writings/swedish_faq.html).]
url aggiornato (28.X.2001):
http://freemasonry.bcy.ca/Writings/swedish_faq.html
Questo ed altri segni, presenti pure negli USA,
sembra stiano ad indicare un certo abbandono dell'utilizzo ufficiale m'anche
strumentale della Massoneria, che era ormai ritenuto consolidato da parte di un
certo numero di stati.
72 Con le eccezioni per le quali vd.
supra, alla n. 59.
73 Unica possibilità effettiva
(tradizionale e non grottesca ricostruzione contemporanea) in tal senso fruibile
dall'uomo occidentale, che non voglia distaccarsi dal proprio ambito culturale.
- - - - -
Bruno d'Ausser Berrau, e-mail: ausserberrau@hotmail.com
[Una presentazione dell'autore si trova nel I
numero di Episteme]