MUSICA
MASSONICA
Nella storia della Massoneria molti Fratelli sono
stati musicisti, anche di notevole valore. Il XVIII° secolo in particolare, ha
visto compositori quali W.A.Mozart, iniziato a Vienna il 14 dicembre
1784, Salieri e Haydn. Tutti, hanno trasferito la simbologia
massonica nelle loro opere. Un esempio è il "Flauto Magico", in cui Mozart ha
fatto scontrare le forze del bene e del male, facendo trionfare, infine, gli
ideali massonici dell'umanitarismo,della libertà, della tolleranza e della
fratellanza universale.
La concertistica fu una delle prerogative
massoniche dell'800. Opere musicali di grande spessore, furono composte da
massoni per corredare i Lavori di Loggia. Opere preziose che, anche se venivano
rivolte al grande pubblico, erano caratterizzate dal simbolismo della ritualità
massonica. Musiche "ambientate" nel simbolismo massonico furono composte da
artisti come: Handel,
Bach,
Geminiani,
Mozart,
Salieri,
Haydn,
Beethoven,
Viotti,
Cherubini,
Spontini,
Mendelssohn,
Liszt,
Sibelius ed altri. Tutti
massoni che credevano che la Musica fosse il «linguaggio universale» che
accomuna razze, lingue e culture diverse.
Anche se i canoni musicali, come quelli della
Bellezza, sono soggettivi .. Certo! Ma la Musica e la Bellezza sono la Forza che
propugna la libertà di spirito e di pensiero.
La Musica è anche il Potere di lavorare sulle
componenti "sensibili" dell'uomo, creando amici, avvicinando le genti, esaltando
idee e situazioni.
La forma misurale raggiunge direttamente il cuore
e le emozioni. Ma uno stretto rapporto accosta la forma musicale e quella
geometrica (onde e vibrazioni sonore) ed entrambi, alla numerologia.
La musica non è solo un grande strumento di
rappresentazioni simboliche ma, nella sua essenza, assume una forte connotazione
matematica. E senza la matematica nessuna forma o struttura potrebbe essere
recepita.
Dalla scoperta dei rapporti matematici che
regolano ogni armonia sonora, Pitagora, col suo Monocordo, dettò alcuni principi
morfologici, che divennero presto i principi di ogni arte. In particolare, i
rapporti armonici vennero usati per edificare gli edifici sacri, così che, anche
in Grecia, l'architettura non fu solo fatta di rapporti tra numeri e geometrie
ma anche di rapporti armonici.
Con gli armonici pitagorici si raggiunge la
sezione aurea di ogni forma, e con gli accordi musicali attestano al "Numero" la
valenza di principio cosmologico e universale. Il numero, infine, definisce i
canoni di Proporzione e d'Armonia.
Il fine è quello di raggiungere la migliore
rappresentazione dell'Armonia universale, intesa come unificazione ed equilibrio
degli elementi opposti.
L'Armonia ha insito in sé il concetto di
"Equilibrio e di Giustizia".
La musica è un insieme di suoni che possono dare
origine all'armonia, o alla sua antitesi che è il caos sonoro così presente nel
mondo profano. L'iniziato, invece, con il proprio Lavoro rituale è capace di
costruire una "Colonna d'Armonia". Se la Parola è la manifestazione del suono
del singolo Fratello (ricordiamo che la Parola è Sacra), la Colonna d'Armonia è
la manifestazione del suono dell'intera "Catena fraterna".
L'elemento unificante di una vibrazione rituale è
"l'Eggregore". La via per raggiungere l'ottava superiore dell'anima di Gruppo,
lasciando la dimensione di bassa frequenza (frutto
della psichicità materiale) per comporne un'altra, di frequenza maggiore, di un
ottava appunto,espressione di una maggiore spiritualità.
La vibrazione è l'elemento unificante del creato,
e l'uomo che ha dimenticato la propria origine "sonora" la ricerca esternamente,
ma questa è solo al suo interno. Perciò, l'insegnamento iniziatico guida l'uomo
verso la una ricognizione interiore che lo porti a ricongiungersi con il suono
primigenio armonizzandosi con il suo mondo interiore, il più intimo e nascosto.
Vibrazione, Suono e Colore
DAL KIBALION:
"LA FILOSOFIA ERMETICA DELL'ANTICO EGITTO E DELL'ANTICA GRECIA"
Antichi scienziati illustravano la reciprocità tra
moto e suono con l'immagine di una ruota, una trottola o un cilindro che,
movendosi rapidamente, trasmettevano una crescente gamma di vibrazioni sonore.
Supponiamo che un oggetto ruoti lentamente, esso
può essere visto ma nessun suono giunge all'orecchio umano. Ma se la velocità
aumenta, poco dopo si potrà percepire il brusio profondo che accompagna il
movimento. Ad una prima accelerazione la nota sarà bassa, poi, aumentando, la
velocità farà salire la vibrazione sino a produrre una nota sempre maggiore. Ma,
aumentando la vibrazione, il suono finisce per essere impercettibile
all'orecchio umano. Allora il suono cessa e segue il silenzio.
Il movimento sembra non produrre più suono, ma
solo perché produce una vibrazione così alta da non essere registrabile
all'orecchio. Dopo la sonorità, dunque, appare alla percezione una scala
cromatica.
L'occhio, superato un certo limite, coglie il
colore che il movimento produce sull'oggetto. Da principio appare di un
rossiccio cupo. Aumentando il movimento il rosso diventa progressivamente più
brillante, sino a fondersi nel colore arancione e quest'ultimo nel giallo. Poi,
si rendono visibili il verde, l'azzurro, l'indaco e finalmente il violetto. Dopo
questo ogni colore scompare e niente viene più registrato dall'occhio umano. Con
l'aumento se la velocità aumenta le vibrazioni possono raggiunge un livello
altissimo, allora, le molecole dell'oggetto si disintegrano e restano solo gli
atomi.
Sempre per il principio di vibrazione, gli atomi
si separano dai protoni, elettroni e neutroni di cui sono composti e finiscono
per dissolversi. Dopo di che, dell'oggetto resta solo l"aura magnetica" di cui
era composto.
La scienza non osa andare più in là. Ma gli
ermetisti insegnano che se il moto continuasse ad elevare le proprie vibrazioni,
si andrebbe incontro ad una intensificazione degli stati mentali in senso
spirituale, fino a rientrare nel TUTTO, cioè nello Spirito Assoluto.
Mozart
In materia musicale la Massoneria non aveva regole
e, quindi, Mozart dovette creare un simbolismo musicale adatto, quale il ritmo
dei tre colpi alla porta, che poi assunse un alto valore simbolico nel “Flauto
Magico” e le note legate a due a due, simboleggianti i legami dell’amicizia.
Altro simbolo é la progressione di terze parallele, che caratterizza la chiusura
dell’opera (di Loggia) K623. Anche la tonalità ha un significato simbolico: mi
bemolle, l’eroico, umano mi bemolle. La scelta dei timbri, infine, dove si
privilegiano voci maschili e soprattutto strumenti a fiato (i clarinetti, i
corni di bassetto, gli oboi).
Questi i caratteri musicali che dominano la partitura del citato “Flauto Magico”
e appaiono nella Cantata K471 (1785), nella “Piccola Cantata Massonica” K623
(1791), nonché ne “L’Adagio” per 2 clarinetti e 3 corni di bassetto K411 (1785)
e la “Musica Funebre Massonica” K 477 (1785), quest’ultima è una breve ma
intensa riflessione sulla morte, intesa come motivo di affratellamento per tutti
gli uomini: una morte severa, ma non tragica. La morte per Mozart, come abbiamo
gia visto, non è una crudele nemica, ma una compagna che l’uomo porta con se: e
la sua musica funebre ce lo conferma.
Collegamenti dove si possono trovare notizie
interessanti sulla musica massonica:
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