STORIA

La tradizione libero-muratoria lodigiana

Questa Tavola vuole tracciare, in sintesi, le vicende storiche della Libera moratoria lodigiana anche attraverso il ricordo dei MM\VV\che guidarono le Logge di Lodi e del territorio fra il XIX ed il XX secolo.

La Rivoluzione francese favorisce la nascita della prima Loggia lodigiana

L'ordine e la tranquillità raggiunti nel Lodigiano durante il dominio dell'Austria vengono improvvisamente sconvolti da Napoleone che con la vittoria nella battaglia del Ponte di Lodi (10 maggio 1796) diventa praticamente il "padrone" della Lombardia. I clubs giacobini escono dalla clandestinità, sostengono apertamente il nuovo regime ed organizzano molte manifestazioni popolari in nome della libertà e dell'uguaglianza; viene creata ex novo, e si afferma anche in città, una ritualità laica. L'intera società lodigiana si trasforma profondamente. A Lodi le idee della Libera muratoria vengono discusse, e si rafforzano, nella scia delle innovazioni portate dalla Rivoluzione e proprio sotto l'egida del governo di Napoleone (divenuto nel frattempo imperatore e deciso a fare della Massoneria uno strumento del suo potere) nasce la R\ Loggia "La Verità " di Rito francese, fondata nel 1806 all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia sedente a Milano. Due anni dopo, secondo il Quadro generale della Massoneria lombarda del 1808, risulta Maestro Venerabile dell'Officina lodigiana Prevosi de Bord ; il numero di aderenti pare non sia stato molto elevato. La sconfitta di Napoleone a Lipsia nel 1813 si ripercuote negativamente anche sulla Massoneria lombarda; si ebbe così un primo scioglimento di Logge ed il ritorno ai "lavori segreti" da parte delle altre. Si può comunque ritenere che alla fine dello stesso anno ogni attività speculativa sia stata perlomeno sospesa o, nel caso de "La Verità", cessata. D'altra parte, sempre nel 1813, proprio Francesco £V[ejz: d'Eril (dal 1805 creato: duca di Lodi dallo stesso Napoleone aveva proposto al Gran Maestro, il viceré Eugenio Beauharnais , lo scioglimento di tutte le officine lombarde.

Enrico Bignami e le Logge in memoria di Abramo Lincoln e Carlo Cattaneo

Sull'onda della tradizione libertaria ed esoterica lodigiana Enrico Bignami (1844-1921) fonda a Lodi, quasi certamente verso la fine del 1864, la R\Loggia "Abramo Lincoln" di Rito Scozzese Antico Accettato, ponendola, molto probabilmente solo fra il 1865 ed il 1867, all'Obbedienza del Grande Oriente d'Italia. Lo stesso Bignami (personaggio emblematico di una generazione e della cultura dell'epoca, mazziniano e volontario garibaldino, internazionalista, giornalista ed editore) ne sarà "anima, motore" e M\V\per molti anni. Composta da qualche operaio, pochi studenti, alcuni artigiani e molti giovani professionisti di Lodi e del Circondario provenienti, in gran parte, dalle "schiere dei volontari delle guerre per l'indipendenza nazionale" la "Abramo Lincoln" raggiunse, nel suo momento di massima espansione, più di sessanta aderenti. La Loggia, che aveva il proprio Tempio in Lodi, poteva contare su due nuclei ben organizzati nel territorio: quello di Codogno che darà origine alla R\Loggia "Carlo Cattaneo" e quello di Sant'Angelo Lodigiano guidato dal vecchio carbonaro (e per questo affiliato direttamente alla Massoneria senza passare attraverso il rito dell'iniziazione) Raimondo Pandini (1810- 1889), patriota, filantropo, fiero anticlericale e primo cittadino del paese dal 1860 al 1863. Intrecciata alla Loggia lodigiana appare la storia dell'Officina "Carlo Cattaneo" all'Oriente di Codogno. Infatti già nella primavera del 1869, promosso da una serie di iniziative portate avanti dallo stesso Bignami , aveva incominciato a prendere forma il progetto di trasformazione del "nucleo dei Fratelli" codognesi in una Loggia autonoma: iniziativa che sarà concretizzata il 19 dicembre 1871 con delibera del Grande Oriente. La Loggia, di Rito Scozzese, viene demolita, a causa della "lunga inerzia e continua morosità", col Decreto dell'8 agosto 1876. Fondatore e Maestro Venerabile di questa Officina fu, dal 1873 al 1874, il garibaldino Carlo Orecchi (1847-1913) avvocato molto conosciuto e stimato in Codogno, città dove  ricoprì la carica di sindaco dal 1876 al 1882.

La Loggia dedicata a Paolo Gorini


Nato a Pavia (1813-1881), ma lodigiano d'adozione, matematico e geologo, lega il suo nome soprattutto agli studi sulla cremazione e sulla conservazione dei cadaveri. Fu chiamato a mummificare la salma di Mazzini (1872). Forni crematoi goriniani vennero aperti a Lodi (cimitero di Riolo), Milano (Monumentale), Londra.

Gorini era stato un patriota ed era laico e positivista: divenne perciò quasi una bandiera per la borghesia liberal - democratica ed anticlericale che, compiuta l'unità d'Italia, governava la città. A tutt'oggi, comunque, non esistono prove certe della sua appartenenza alla Massoneria. Tuttavia, al di là dell'iniziazione o meno di Paolo Gorini è importante sottolineare, per meglio comprendere la sua fisionomia e attività, la lunga e intensa frequentazione che egli ebbe con personaggi di spicco dell' Istituzione (Gaetano Pini, Agostino Bertani, Malachia De Cristoioris, Giuseppe Garibaldi, Adriano Lemmi ecc.) che lo protessero sempre, lo sostennero e lo coinvolsero in quella battaglia in favore della cremazione che sarebbe divenuta una delle bandiere ideologiche del Libero pensiero. Sarà proprio in omaggio alla memoria del celebre lodigiano che , verso la fine dell'Ottocento o nei primi anni del Novecento, viene fondata, all'Oriente di Lodi, la prima R\Loggia "Paolo Gorini" di Rito Scozzese Antico Accettato posta all'obbedienza del Grande Oriente d'Italia. Guidata dai MM\VV\ Giuseppe Tambara (1865-1927) e Francesco Faverzani (1868-1938), rispettivamente direttore della Regia Scuola Normale cittadina e della Regia Scuola Tecnica sempre di Lodi ; dal medico e docente universitario Pietro Fiorani - Callotta (1875-1937); da Gisberto Niccolini (1868-1922) noto Segretario comunale cittadino conterà , fra Apprendisti , Compagni d'Arte e Maestri , più di quaranta Fratelli. Nel 1919 la Loggia potrà disporre anche di un giornale "Il Fascio Popolare". Organo della democrazia lodigiana" (sostenuto e finanziato dal Grande Oriente d'Italia), periodico settimanale che sarà portavoce , più o meno ufficiale, dell'Officina. Forte di ben tre Triangoli attivi a Casalpusterlengo ( già dal 1914 ), Codogno e San Colombano al Lambro (dal 1920 avrà, come ultimo V\, Paolo Casavola (1880-1974) uno stimato avvocato di Lodi. La prima R\Loggia "Paolo Gorini" si autosospenderà nei primi anni Venti del Novecento, a seguito della Legge sulle associazioni segrete emanata dal Regime fascista.

La tradizione libero-muratoria lodigiana ha ripreso ha vivere sul territorio dal 2 giugno 2004 con l'innalzamento delle colonne della nuova Officina dedicata alla figura di Paolo Gorini; un piccolo gruppo di Fratelli che portano nel cuore la volontà di operare, in "perfetta unione con oltre un centinaio di Fratelli oggi passati all'Oriente Eterno, al bene e al progresso dell'Umanità".

Milano, 1° ottobre 2005

(La lettura di questa Tavola è stata effettuata dal Fr\S.F. nel Tempio di Milano in occasione di una tornata straordinarIa della Loggia Gorini di Lodi alla presenza, come ospiti, del Gran Maestro Onorario della Loggia    di Germania e dal Gran Segretario della Gran Loggia d'Austria)